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Leonardo, la storia "nuova" di un genio pieno di umanità e conflitto: Una chiacchierata con il cast e i creatori della serie

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Il primo appuntamento con la serie evento martedì 23 marzo su Rai 1 e in streaming su RaiPlay.

Leonardo, la storia "nuova" di un genio pieno di umanità e conflitto: Una chiacchierata con il cast e i creatori della serie

Era l'autunno del 2018 quando Rai e Lux Vide rivelarono di voler continuare a esplorare la storia e i personaggi del Rinascimento italiano dopo il grande successo de I Medici, con una serie tv incentrata questa volta sulla figura straordinaria di Leonardo da Vinci, il geniale ingegnere, pittore e scienziato italiano artefice della Gioconda e dell'Ultima Cena. Quell'idea nasceva anche dal desiderio di celebrarla nell'anno del 500° anniversario della sua morte. Creata dallo stesso Frank Spotnitz de I Medici con Steve Thompson, Leonardo arriva sui teleschermi solo ora, con otto episodi divisi in quattro puntate in onda dal 23 marzo ogni martedì alle ore 21:25 su Rai 1 (e in streaming su RaiPlay), complice anche la pandemia che ha sfidato una produzione la quale tra le prime è ripartita dopo il lockdown. Non ha più senso parlare di quella ricorrenza ma è incredibile quanto questo racconto magistralmente scritto e inscenato e interpretato con grandi capacità da un ottimo cast internazionale sia più tempestivo oggi di quanto poteva esserlo due anni fa.

Leonardo è sicuramente una serie biografica. Racconta senz'altro la travagliata storia personale di un figlio illegittimo che ha dovuto farsi da solo. E ovviamente ne ripercorre con dovizia di particolari l'eccezionale carriera artistica che tanto orgogliosa rende l'Italia intera. Lo fa con un approccio meno pop rispetto a chi l'ha preceduta, ma riesce a catturare un pubblico altrettanto trasversale per la capacità con la quale mescola i generi portando sullo schermo una storia che, al di là di tutto questo, che pure è molto bello e interessante, fa qualcosa di nuovo: coglie l'umanità e i conflitti dell'uomo dietro il genio. Lo fa soprattutto attraverso l'esplorazione di un rapporto inedito, quello di Leonardo con Caterina da Cremona, una figura di cui si conosce poco ma che sappiamo essere esistita. Certo, trattandosi di un'opera di intrattenimento la serie si prende alcune, necessarie libertà creative, ma è con Caterina e con l'amore platonico che la lega a lui che Leonardo disvela uno dei personaggi più enigmatici della storia come un uomo molto più vicino a noi di quanto si possa pensare. E ne definisce il carattere per molti aspetti ignoto come di una persona mossa sì dalla curiosità ma anche dalla voglia di perfezione e dal desiderio di farcela.

Leonardo

Leonardo: Un genio difficile raccontato attraverso una storia d'amore e di omicidio

"Leonardo è un genio difficile. Imprendibile. Cosa conosciamo di lui se non le straordinarie opere? Ma la biografia? La sua vita?", esordisce la direttrice di Rai Fiction Maria Pia Ammirati. "Queste quattro serate andranno nel vivo della vita di Leonardo. Leonardo da Vinci seguito dentro la sua testa. La bellezza di questa serie evento, oltre alla grandezza dei personaggi e del cast, è nel fatto che i registi, gli sceneggiatori, la fotografia, la scenografia sono entrati nella testa di Leonardo. E l'hanno seguito passo passo senza mai lasciare il suo punto di vista". Spotnitz e Thompson hanno riempito i punti oscuri dell'esistenza di Leonardo, riportato alla vita dalla star di Poldark Aidan Turner, attraverso una narrazione che ripercorre una dopo l'altra le storie dietro i suoi capolavori, quelli più famosi e anche i meno conosciuti, tenendo sempre al suo centro quello che probabilmente è stato il suo più grande amore dopo l'arte insagnatagli dal Verrocchio, interpretato con eccezionale padronanza dal maestro Giancarlo Giannini. Ovvero Caterina, qui la bravissima e sempre più affermata Matilda De Angelis. Il suo assassinio è il mistero che come un filo attraversa gli otto episodi, e che all'inizio della serie vede il protagonista a Milano, sospettato dell'omicidio, con l'uomo di legge Stefano Girarli a condurre l'indagine.

Quest'ultimo ha il volto di Freddie Highmore, attore amatissimo per il suo lavoro in The Good Doctor. "Una delle cose che più ho amato del mio personaggio, questo investigatore che cerca di scoprire se Leonardo si sia macchiato o meno della colpa di un omicidio, è il fatto che voglia conoscere la verità", spiega l'attore. Attraverso il lavoro di questo investigatore atipico, il pubblico comprende chi è l'essere umano Leonardo da Vinci. L'essere umano dietro l'artista. "Quello dei due personaggi è un gioco mentale che mi è piaciuto molto interpretare con Aidan, del quale vorrei dire che è assolutamente straordinario nel ruolo di Leonardo. È stato in grado di dare al personaggio una vulnerabilità e un'intensità davvero avvincenti nonostante l'arroganza di un genio che in realtà ha una parte molto spirituale e profonda". E aggiunge: "Quello che mi è piaciuto di più è che si tratta di una storia d'amore, anche se non come la intendiamo di solito. L'amore che lega Leonardo a Caterina non è di tipo sentimentale o sessuale. Ma è sicuramente un amore profondo che è durato tutta la vita. Una forma che ha ancora più valore nei nostri tempi".

Leonardo

Caterina affascina Leonardo. Lo ispira. E lo aiuta. Anche in uno dei suoi momenti più difficili, quando accusato di sodomia rischia di perdere tutto proprio quando sta per prendere il volo. Un'omosessualità presunta, chiacchierata, che la serie non tralascia benché si proponga a un pubblico generalista come quello di Rai 1 che, la storia ci ricorda, non ha sempre trattato come avrebbe dovuto certe tematiche. "Secondo noi, l'obbligo di verità nel ritrarre l'artista e l'uomo comprendeva anche questo aspetto della sua vita", chiarisce Spotnitz. E Turner non potrebbe essere più d'accordo: "In base alle fonti, la sua omosessualità appare in modo chiaro e non mostrarla sarebbe stato strano, in qualche modo. Al di là dell'intento drammatico e di come si inserisce nella narrazione, non c'era davvero motivo per non mostrare questo aspetto della sua vita personale. Ci è sembrata la cosa giusta da fare ed evitarlo sarebbe apparso molto sbagliato e molto strano. Sono contento che non abbiamo fatto questa scelta".

Matilda De Angelis e la sua Caterina

Della storia - in larga parte una ricostruzione di fantasia - tra Leonardo e Caterina da Cremona Spotnitz aggiunge che "la conseguenza fortunata nell'averla realizzata è che rende questa narrazione ancora più commovente, proprio perché non si fonda sul sesso ma sull'amore, sull'emozione, sulla comprensione, sull'accoglienza. Apre questa dimensione affettiva a lui e a tutti noi, così come l'importanza di una dimensione affettiva così profonda. Molto più di quanto possa essere una relazione estemporanea". Nei panni di questa donna segnata da demoni passati che cerca un'opportunità per riscattarsi e che in Leonardo trova un confidente e una sicurezza, Matilda De Angelis consegna un'altra interpretazione notevole in questo suo cammino di rapida affermazione, sebbene la stessa risenta in parte del fatto che non sia lei stessa a doppiarsi, a causa di un conflitto d'impegni e della pandemia che le hanno impedito di essere con costanza a Roma. "Caterina era anche il nome della madre di Leonardo, quindi penso che sia anche una dedica a una figura femminile emblematica e difficilissima della sua vita. È stato molto divertente inventarsela avendo così pochi punti di riferimento, ma avendo una sceneggiatura solidissima e un personaggio scritto meravigliosamente".

Leonardo

Abbracciare un personaggio carismatico come quello di Caterina può essere facile, forse un po' meno il suo misterioso avvelenamento. In questo Leonardo chiede allo spettatore un patto i cui guadagni saranno più evidenti soprattutto sul lungo periodo. "Arrivando alla fine della serie vi renderete conto del perché non avete mai sentito parlare di Caterina da Cremona", spiega Spotnitz. "Una delle grandi gioie e sfide del realizzare questa serie è che abbiamo cercato di innestare il più possibile la verità della realtà. Poi naturalmente c'è l'aspetto di finzione e di intrattenimento, ma c'è tantissima storia dell'arte e correttezza dei conflitti vissuti da Leonardo che sono alla base della sua grandezza e della sua genialità. È la lotta per la creazione, per l'espressione artistica, del perché è diventato un grande genio".

Leonardo da Vinci: Il genio che ci parla

Ossessionato dalla figura umana e dai suoi misteri, Leonardo da Vinci, l'artista dell'uomo vitruviano, racconta nella serie evento di Rai 1 molto più della sua storia personale e artistica. Giovanni Scifoni, che interpreta il matematico Luca Pacioli, fa una riflessione attenta sul significato nascosto della serie: "L'uomo in quel periodo del Rinascimento è homo faber fortunae suae, ovvero artefice della sua fortuna, della sua sorte. Una frase che sembra in totale antitesi con i tempi che stiamo vivendo. Viviamo un momento in cui l'uomo non pensa di essere capace neanche di sconfiggere un animaletto microscopico che è questo Covid, e raccontare questo periodo straordinario che è il Rinascimento, in cui l'uomo pensava invece di farcela, oggi è un messaggio di speranza fortissimo. Sarebbe bello che questa serie ci dicesse che invece l'uomo è ancora capace di farcela. Di essere l'artefice del suo futuro". Il successo della partnership internazionale che ha portato alla realizzazione di Leonardo, l'ormai collaudata collaborazione con Frank Spotnitz e l'interesse che la serie sta riscuotendo in giro per il mondo porteranno molte novità e sorprese nei mesi e anni a venire, a cominciare dalla possibilità di ulteriori storie incentrate sullo stesso Leonardo da Vinci. In questo il presidente di Sony Pictures Television Wayne Garvie è molto chiaro quando dice: "Leonardo sta andando molto bene... Forse possiamo dire che c'è una seconda stagione che stiamo immaginando. Proprio così. La stiamo proponendo e ci piacerebbe molto. Sicuramente Frank sarà ingaggiato insieme con Steve. Li inchioderemo alla tastiera del computer in modo che riescano a elaborare delle sceneggiature altrettanto avvincenti e noi dovremmo assolutamente produrle. Sarà un piacere".

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