YOU 5, la spiegazione del finale: Joe Goldberg paga finalmente per i suoi crimini?
Su Netflix è arrivata la quinta e ultima stagione di YOU e finalmente conosciamo il destino del serial killer interpretato da Penn Badgley: ecco cosa succede nel finale di serie e come dobbiamo interpretarlo (SPOILER).

Dopo anni di omicidi, ossessioni e fughe da incubo, la storia dell'assassino seriale Joe Goldberg è arrivata al capolinea con l'uscita su Netflix della quinta e ultima stagione di YOU. Ma il killer interpretato da Penn Badgley ha avuto la sorte che meritava dopo aver causato tanto dolore e mietuto fin troppe vittime? All'inizio della stagione Joe sembra essersi rifatto una vita, pronto a iniziare un nuovo capitolo tornato con la fedina penale ripulita a New York insieme alla potente Kate Lockwood. Ma, come suggerito fin dal trailer della stagione 5, il "vissero felici e contenti" non era destinato a durare. Il passato è tornato a bussare alla porta, e stavolta è stata Guinevere Beck (Elizabeth Lail) - o meglio, il ricordo della sua morte - a perseguitarlo. Scopriamo cosa è successo nel finale, qual è stato il destino di Joe, e cosa significa l'ultima scena dellla serie.
Attenzione: l'articolo contiene rivelazioni cruciali sul finale della quinta stagione di YOU. Se non avete ancora visto gli episodi finali, vi consigliamo di interrompere qui la lettura.
YOU: Il piano di Bronte per incastrare Joe
Un personaggio cruciale, nella stagione finale, è Bronte (interpretata dalla star di The Handmaid's Tale Madeline Brewer). La nuova fiamma di Joe entra in scena con un obiettivo ben preciso: ottenere giustizia per Beck. All'inizio cade vittima del fascino manipolativo di Joe ma, con l’aiuto di Marienne e Kate, riesce a scoprire la verità. E a quel punto decide che l’unico modo per chiudere il cerchio è far sì che Joe affronti realmente le conseguenze delle sue azioni.
Nel penultimo episodio, un incendio divampa nel seminterrato della libreria Mooney’s. Joe e Kate rischiano di morire, ma è Bronte a salvarli. E quando Joe le propone di fuggire insieme, lei accetta. Ma non perché lo ami. Come rivela nel suo monologo interiore: "Sono l’unica persona al mondo che può fermarti", Durante la fuga, Bronte finge di voler iniziare una nuova vita con Joe, ma in realtà sta tessendo la sua trappola. Lo affronta armata e lo costringe a rivelare la verità sull’omicidio di Beck. E non solo: gli impone anche di redigere nuovamente il manoscritto di Beck, cancellando ogni parola da lui aggiunta. Un gesto che ha un fortissimo valore simbolico perché è un tentativo di ridare voce alla vera Beck e, con lei, a tutte le vittime di Joe.
La fine di Joe
Il confronto tra Bronte e Joe degenera in uno scontro fisico. Joe la colpisce, lei gli spara, e infine riesce a chiamare la polizia. Quando le forze dell'ordine arrivano, Joe le supplica: vuole che Bronte lo uccida, ma lei rifiuta. "Preferisco vederti vivere il resto della tua vita da solo in prigione", gli dice interpretando un po' il sentimento di tutti noi spettatori. Il verdetto arriva: Joe viene condannato per l’omicidio di Love Quinn, Beck, Benji Ashby e Peach Salinger. Vengono finalmente scagionati personaggi come il dottor Nicky e Nadia, e anche Henry, il figlo di Joe, taglia ogni legame con il padre e viene affidato a Kate.
La spiegazione del finale di YOU: Il problema è Joe o è la società che crea mostri?
Nell'ultima scena della serie vediamo Joe in prigione, divorato dalla propria solitudine. Ma c'è un dettaglio disturbante: riceve lettere d’amore da sconosciuti, alcune delle quali contengono fantasie sessuali esplicite. Joe legge queste missive e riflette: "Forse il problema non sono io. Forse siete voi". Si tratta di una frecciatina verso la società che spesso romanticizza i serial killer, trasformandoli in celebrità. Che poi è una delle critiche che è stata fatta negli anni alla serie. YOU si chiude così, con un'ultima provocazione: siamo complici, in qualche modo, se figure negative come Joe prendono il sopravvento diventando addirittura affascinanti? YOU ci lascia con questo ultimo interrogativo morale, ma almeno con un finale chiuso in cui il protagonista non è rimasto impunito.