La casa di carta: Sapevate che...? Cinque sorprendenti curiosità svelate dal cast
In attesa dei nuovi episodi, in arrivo il 3 aprile, attori e creatori della serie Netflix hanno raccontato curiosi aneddoti.
- La maschera di Dalì è stata una seconda scelta
- La voce narrante non doveva essere di Tokyo
- Álvaro Morte e il tic degli occhiali
- Enrique 'Arturito' Arce ha fatto il provino per due personaggi
- Il personaggio di Nairobi non esisteva
Il conto alla rovescia è ormai agli sgoccioli. La Parte 4 de La casa di carta arriverà in streaming su Netflix tra soli 3 giorni, il 3 aprile. Per ingannare l'attesa, sugli account social della serie è stato organizzato un vero e proprio video party insieme ad alcuni membri del cast, tra cui il creatore Álex Pina, che hanno condiviso con i follower ricordi e curiosità sul drama spagnolo famoso in tutto il mondo. Alcune rivelazioni sono state scioccanti: sapevate, ad esempio, che il personaggio di Nairobi non era previsto nella prima sceneggiatura della serie? Abbiamo raccolto cinque incredibili curiosità poco note su La casa di carta.
La maschera di Dalì è stata una seconda scelta
Come ha svelato il direttore della fotografia de La casa di carta Migue Amoedo, le ormai iconiche maschere con il volto di Salvador Dalí indossate dai ladri della serie avrebbero potuto essere di Don Chisciotte o Pablo Picasso. "Abbiamo pensato a lungo a quale conformazione dare alle maschere pensando comunque sempre a personaggi rappresentativi della cultura spagnola. Alla fine, guardando anche le forme dei volti degli attori, abbiamo scelto Dalí", ha detto Amoedo.
Ha terminado el capi pero aún tenemos muchas cosas que decir. Bueno, @migusgreen nuestro Director de Fotografía os cuenta algo más sobre la máscara de Dalí @lacasadepapel #LCDParty pic.twitter.com/R2ZDkTjziH
— Vancouver Media (@VancouverMed) March 30, 2020
La voce narrante non doveva essere di Tokyo
A chi non è rimasta impressa la prima battuta del primo episodio della serie? "Mi chiamo Tokyo. Ma quando questa storia è iniziata, non mi chiamavo così". L'inconfondibile voce narrante di Tokyo (Úrsula Corberó) è uno dei marchi di fabbrica de La casa di carta. Eppure, come ha rivelato il creatore Álex Pina, nella prima versione dell'episodio pilota il narratore non era Tokyo bensì il Professore. "Però poi risultava troppo egocentrico farlo parlare del suo piano perfetto quando era lui stesso che lo organizzava. Raccontare in prima persona il piano non si addiceva alla sua personalità. Ma serviva comunque una voce narrante che sapesse tutto di tutti i personaggi e sapesse raccontare i dettagli della rapina e Tokyo è sembrata perfetta", ha spiegato Pina.
Es un off de Tokio con lo que arranca @lacasadepapel. ¿Quieres saber un secreto sobre esa voz? Escucha a #ÁlexPina #lcdparty pic.twitter.com/XFjAyFm3v2
— Vancouver Media (@VancouverMed) March 30, 2020
Álvaro Morte e il tic degli occhiali
Secondo l'account Twitter ufficiale de La casa di carta, l'interprete del Professore Álvaro Morte non è abituato a indossare gli occhiali. Quando ha dovuto metterli come accessorio del suo personaggio, ha iniziato a regolarli di continuo e a toccarli con le mani. Questo gesto è diventato un vero e proprio tic nervoso e gli sceneggiatori hanno deciso di mantenerlo rendendolo un'originale e inconfondibile caratteristica del personaggio del Professore.
Yes pic.twitter.com/jzc8MftyjL
— rocio (@xroidols) March 30, 2020
Enrique 'Arturito' Arce ha fatto il provino per due personaggi
Enrique Arce, che nella serie interpreta il personaggio più detestato di tutti Arturo Román, ha svelato di aver fatto il provino per due personaggi: Arturito, appunto, e il Colonnello Prieto (parte poi affidata a Juan Fernández). "Mi piaceva di più il personaggio del colonnello. Quando mi hanno detto che avevo ottenuto la parte di Arturo volevo quasi rinunciare ma fortunatamente non l'ho fatto", ha rivelato l'attore.
Arturito... o Coronel Prieto? #LCDParty pic.twitter.com/BBYih6S1iG
— La Casa de Papel (@lacasadepapel) March 30, 2020
Il personaggio di Nairobi non esisteva
Sembra strano, dal momento che è uno dei personaggi più apprezzati della serie, ma Nairobi non esisteva nella prima stesura del copione de La casa di carta. Lo ha svelato la stessa interprete Alba Flores dicendo: "La prima volta che ho letto la sceneggiatura dei primi due episodi, Nairobi non esisteva. Mi chiamò Alex Pina, mi disse che stava facendo una serie e gli mancava un personaggio femminile e che aveva pensato a me ma che non aveva ancora scritto il personaggio."
Alba Flores tiene algo que decirnos sobre Nairobi…
— La Casa de Papel (@lacasadepapel) March 30, 2020
Alba Flores herself has something to tell us about Nairobi... #LCDParty pic.twitter.com/xcUmjh7QPh
Dopo aver letto questi cinque aneddoti curiosi sulla serie, continuate pure a contare le ore che mancano fino a venerdì! Per qualche anticipazione, potete leggere la nostra recensione della Parte 4 de La casa di carta in anteprima.