Il revival di Scrubs si concentrerà su JD e Turk: Lo assicura l'ideatore
L'ideatore di Scrubs Bill Lawrence ha condiviso nuovi dettagli e considerazioni sul progetto di un revival dell'amata comedy ospedaliera.

Scrubs non tornerà in tv per ripetere quanto ha fatto nella sua controversa nona stagione. Bill Lawrence, ideatore della divertente comedy ospedaliera in onda fino al 2010, ha assicurato a TVLine che, sebbene il revival in sviluppo a ABC presenterà personaggi vecchi e nuovi come l'ultimo ciclo della serie originale, diversamente da quest'ultimo, in cui il Dott. John Dorian ha passato il testimone a una nuova protagonista (Lucy Bennett, interpretata da Kerry Bishé), i nuovi episodi si concentreranno principalmente su JD e il suo migliore amico Turk.
Scrubs: Bill Lawrence condivide nuovi dettagli del revival
"Odio la narrazione del tipo 'Oh, il nono anno ha fatto schifo'. No, non è così", ha detto Lawrence. "È solo invidia, comunque, sono molto fortunato ad averci lavorato. Non ho avuto modo di contribuire molto, ma lo staff di sceneggiatori ha fatto un ottimo lavoro, e credo che Kerry Bishé, Michael Mosley, Eliza Coupe e Dave Franco abbiano avuto carriere fantastiche perché sono stati davvero bravi. Se fosse stato uno spin-off intitolato Scrubs: Med o Scrubs: Med School, non sarebbe stato giudicato così severamente, ma capisco il senso di quella [decisione]. Questo si chiama [anch'esso] Scrubs e inizia con JD e Turk".
Zach Braff, che ha firmato per riprendere regolarmente il ruolo di JD nel revival qualora questo dovesse essere ordinato, aveva rivelato precedentemente che la nuova serie punterà a catturare lo stesso umorismo e la stessa intensità dell'originale, presentando una versione di JD che è stata "sbatacchiata dal sistema" negli ultimi 15 anni. Ciò, ha spietato Lawrence, è stato parte del divertimento - e della sfida - mentre concepivano l'attuale aspetto del mondo di Scrubs. "La parte più difficile è che Zach e Donald [Faison] sono invecchiati", ha detto con una risata. "Le persone hanno ancora quell'affinità, e quell'amore, per quella giovinezza spensierata. Ma se vedessi due uomini tra i 40 e i 50 anni fare Il Dottore Gigante, portandosi continuamente in braccio l'un l'altro, direi 'Che c***o sta succedendo?'. L'obiettivo principale è vedere come quell'amicizia si presenta alla loro età e dare uno sguardo comico a cosa la medicina è diventata da quando quei ragazzi hanno iniziato come tirocinanti, osservando come i nostri personaggi la vedrebbero, l'affronterebbero e cercherebbero di rimanere ottimisti".