House of the Dragon 2, perché Aemond ordina a Vhagar di tornare indietro?
Nel settimo episodio della stagione 2 di House of the Dragon Aemond prende una decisione razionale: ordina a Vhagar di tornare indietro, ma perché?
La seconda stagione di House of the Dragon è in via di conclusione, con i Verdi e i Neri schierati su fronti opposti e pronti ad incendiare il proprio cammino. Quella che verrà ricordata come la Danza dei Draghi è lo scontro che poi condurrà la Casa Targaryen verso il declino, le cui conseguenze appaiono già chiare ne Il Trono di Spade, con Daenerys che diventerà Madre dei Draghi e unica superstite dei Targaryen (o almeno così credeva). In House of the Dragon, però, il pubblico può comprendere i motivi dietro una battaglia così cruenta ed incandescente, resa letale proprio dal coinvolgimento dei draghi. Nel settimo e penultimo episodio della seconda stagione, Rhaenyra (Emma D'Arcy) dimostra di non volersi arrendere. Seguendo il suggerimento del figlio maggiore, vaga alla ricerca dei cavalieri di drago confidando nei numerosi figli illegittimi Targaryen presenti ad Approdo del Re. Il risultato è sorprendente e spingerà la Regina dei Neri a confrontarsi immediatamente con Aemond (Ewan Mitchell), tendendogli una trappola. Ma perché, poi, il principe reggente deciderà di fare dietro front rientrando ad Approdo del Re? E, del resto, quanto dista da Roccia del Drago?
House of the Dragon 2, perché Aemond non affronta Rhaenyra nel settimo episodio
Aemond scopre che un drago non identificato sta sorvolando Approdo del Re senza il suo consenso. Considerata la tensione tra Neri e Verdi, fiuta immediatamente il pericolo per cui raggiunge Vhagar ed insegue il drago che si rivelerà essere Ali d’Argento, reclamato inaspettatamente da Ulf una volta rotolato per errore nelle grotte di Roccia del Drago. Deciso a punire quella provocazione, Aemond prende una decisione inaspettata: ordina a Vhagar di tornare indietro, evitando uno scontro infuocato con altri tre draghi. Ad attenderlo, dall’altra parte del mare, c’è proprio Rhaenyra, spalleggiata da tre draghi: il suo cioè Syrax, Ali d’Argento che gli ha teso l’agguato e l’altro drago Vermithor reclamato da Hugh. Il motivo per cui Aemond non affronta subito Rhaenyra è perché ha capito che, per quanto grande, Vhagar avrebbe potuto uscirne sconfitto contro altri tre draghi. In più Vermithor è il secondo drago più grande dei Targaryen e, spalleggiato dagli altri due, avrebbe potuto abbatterlo. Fiutando quindi la trappola, Aemond torna indietro.
In principio l’obiettivo di Aemond era braccare Ali d’Argento. Ma quando ha capito che non era il solo ad aspettarlo oltre il mare, ha dovuto ammettere a se stesso di non poter vincere quella battaglia. L’inferiorità numerica l’avrebbe penalizzato, per quanto Vhagar sia grande e grosso, e in questa fase delicata della battaglia non avrebbe avuto senso correre il rischio. Pur avendo sconfitto altri draghi rivali in precedenza (come Arrax e Meleys), Vhagar dovrà conservare le energie per un altro giorno. La Danza dei Draghi ha in serbo uno scontro alquanto infuocato per Aemond, come narrato già in Fuoco e Sangue di George R.R. Martin. Un’altra curiosità relativa al settimo episodio è la vicinanza tra Approdo del Re e Roccia del Drago, considerato che Aemond sembra annullare le distanze in un battito d’ali. Ma è realmente così vicino come sembra? Le mappe aiutano a fare chiarezza, ma è anche vero che l’inseguimento di Aemon e Vhagar avrà subito decisamente qualche taglio di troppo rendendo le due location ancor più vicine. La mappa delineata nelle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco di Martin aiuta scegliendo come unità di misura la lunghezza della Barriera. Come riporta Screen Rant, secondo un calcolo approssimativo, la distanza tra Approdo del Re e Roccia del Drago sarebbe di 643 chilometri. Quanto poi siano veloci i draghi a percorrere il tragitto è un dato relativo nell’universo di Il Trono di Spade, a seconda delle necessità.