Alita 2 dopo Avatar 2? James Cameron ha un'idea per continuare Battle Angel
James Cameron sarà impegnato con gli altri sequel degli Avatar, ma Alita: Angelo della Battaglia potrebbe essere ripreso con Robert Rodriguez... e c'è una mezza idea su come farlo.

Già qualche settimana fa, in attesa del debutto poi trionfale di Avatar: La via dell'acqua, il producer Jon Landau aveva accennato alla possibilità di un Alita: Battle Angel 2, o almeno all'idea sua e di James Cameron di riprendere in mano la saga, interrotta anzitempo dopo un primo capitolo dall'insufficiente successo al botteghino. Ora Cameron è tornato sull'argomento nel podcast The Business, suggerendo di avere in mente un'idea per continuare a seguire le vicende dell'eroina... Leggi anche Alita 2, l'Angelo della Battaglia sta finalmente per tornare?
Alita Battle Angel con Rosa Salazar diventa una serie per Disney+?
Il primo Alita: Angelo della Battaglia di Robert Rodriguez, cosceneggiato e coprodotto da James Cameron a partire dal manga (1990-1995) di Yukito Kishiro, non ottenne il successo sperato dalla fu-20th Century Fox: per 170 milioni di dollari di budget ne portò a casa nel mondo 404. Tecnicamente non un flop al boxoffice, ma nemmeno l'alba di uno sfruttamento sul lungo termine, secondo i canoni di una major. I fan dal 2019 si aspettano che continui la storia della cyborg Alita, interpretata da Rosa Salazar con una significativa correzione digitale per ottenere i suoi enormi occhi. Cameron potrebbe aver trovato il modo per mettere d'accordo lui, Rodriguez e la Disney, neoproprietaria degli asset Fox. In buona sostanza? Perché non una serie in streaming su Disney+? Dopotutto, un manga è già materiale seriale... e le vicende divennero anche un anime OAV in due parti nel 1993.
Mi piacerebbe lavorarci, penso che lo streaming ti dia un'opportunità per raccontare con un formato esteso. Di certo le idee non mi mancano, e mi piace lavorare con altri cineasti, come feci con Robert Rodriguez per Alita: Battle Angel. Non fece abbastanza soldi per stampare un sorrisone sulla faccia di tutti, ma potremmo rivisitare quel marchio, ci speriamo. [...]
Ho sempre scritto più di quanto si possa sensatamente ficcare nella scatola di un film, e non mi piace mozzare gli sviluppi narrativi e le scene più interessanti, sia in sceneggiatura sia al montaggio.