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Regista. Figlio di un capitano della marina mercantile, fin da piccolo era un assiduo spettatore di film americani di serie B. Dopo aver studiato teologia e diritto in Cile, frequenta per un anno la scuola di cinema documentario in Argentina. Il suo primo impiego è la traduzione delle sceneggiature di alcune serie tv americane, poi dal 1956 lavora anche in teatro, scrivendo, grazie ad una borsa di studio della Rockefeller Foundation, una trentina di testi d'avanguardia. Il suo debutto alla regia è nel 1960 con un film incompiuto 'La valigia'. Il suo primo lungometraggio è del 1967, 'Il tango del vedovo'. Nel 1968 firma la regia di 'Tres tristes tigres', che lo rivela come cineasta di talento. Esiliato a Parigi nel 1974, mette subito in scena la sua esperienza in 'Dialogo de exilados', una riflessione sulla condizione dell'esilio, interpretata da rifugiati cileni. Nel 1978, al culmine di una intensa attività, realizza 'L'hypothése du tableau volé', commento alla teoria del simulacro di Kiossowski, imperniato sul rapporto tra suono e immagine, per scoprire i significati nascosti di certi quadri. La sua vena resta intatta con il passare degli anni. Nel 1995 gira 'Tre vite e una sola morte' con Marcello Mastroianni. Nel 2000 è la volta del drammatico 'Figlio di due madri', tratto dal romanzo di Massimo Bontempelli.