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BIOGRAFIA DI ANNA VITA
Attrice. Inizia la sua carriera nell'immediato dopoguerra come attrice di fotoromanzi. Nel 1946, ancora giovanissima, viene notata dal regista Giorgio Simonelli che le propone un piccolo ruolo in "Accidenti alla guerra!...." Nello stesso anno, insieme a Sergio Raimondi, suo eterno partner nei fotoromanzi, partecipa al documentario "L'amorosa menzogna", diretto dal giovanissimo Michelangelo Antonioni, che mirava a fornire un quadro ironico dei divi della carta stampata e che nel 1950 si aggiudica il Nastro d'argento. Nello stesso anno, sulla scia del successo incredibile del fotoromanzo "Vendetta di zingara", in cui come al solito fa coppia con Raimondi, viene chiamata a interpretare il personaggio dell'acorbata Myrka anche al cinema in "Sangue di nomadi", diretto da Aldo Molinari. I due, con le loro avventure, fanno sognare le donne di ogni età e vengono eletti dalle lettrici del settimanale «Tipo», la coppia più amata, ma Anna innesca una polemica contro il mondo del cinema e le riviste che sembrano prendere di mira il mondo patinato da cui proviene. Così prima, nel 1952, rifiuta di partecipare a "Lo sceicco bianco" di Federico Fellini, poi rilascia numerose interviste sull'argomento scatenando grande clamore. A metà degli anni '50, la sua carriera è pressoché terminata e l'attrice torna alla sua vita, facendo perdere ogni traccia di sé. Muore all'età di 83 anni.