Show Dogs: recensione della commedia canina con una pioggia di doppiatori famosi
La versione italiana di questo family movie conta ventisei voci di celebrità del nostro paese.
È tutto collaudato nel film Show Dogs. Si tratta di un buddy cop movie, la classica commedia in cui due poliziotti con un rapporto conflittuale sono costretti a lavorare insieme, ci sono cani parlanti destinati a divertire un pubblico di famiglie e la regia è in mano all’esperto Raja Gosnell che aveva già diretto storie con attori in carne ed ossa che interagiscono con animali o personaggi creati al computer come Scooby Doo, Beverly Hills Chihuahua e I puffi.
Basta il trailer per capire al 99% cosa aspettarsi da questo film, ma è la versione italiana a compiere un vero azzardo. I personaggi italiani famosi coinvolti nel doppiaggio sono ben ventisei, tutti provenienti dal mondo dello spettacolo, alcuni per poche battute come Carlo Conti e Giorgio Panariello, altri per i ruoli principali come Giampaolo Morelli che dà la voce e l’accento napoletano al rottweiler poliziotto Max. Quest’ultimo è proprio una metà della coppia protagonista della storia ed è in partnership con l’umano agente dell’FBI interpretato da Will Arnett.
A sorpresa la voce sopra le righe di Cristiano Malgioglio non sfigura, anzi, insieme ad altri inusuali interventi vocali come quelli di Barbara D’Urso, Valeria Marini o Nino Frassica, conferisce alla prevedibile storia quella nota di colore che strappa risate extra. Il film in lingua originale offre un’esperienza completamente diversa e varrebbe la pena dargli un’occhiata, magari quando sarà disponibile per la TV di casa, per capire quanto incida la forte personalizzazione italiana decisa dalla Eagle Pictures. Per questo è importante segnalare anche il buon lavoro svolto dal direttore del doppiaggio Massimiliano Alto.
La storia si svolge prevalentemente a Las Vegas, Max e “il suo umano” si infiltrano sotto copertura a una mostra canina per tentare di acciuffare un trafficante di animali pregiati. A essere in pericolo è un piccolo panda per cui la computer grafica arranca un po’ nel farlo sembrare reale. A parte per il labiale degli animali sulle battute recitate, gli effetti digitali si notano tutti quando sostituiscono i cani reali, ma i difetti si perdono nel mood farsesco del film. Show Dogs si ispira non ufficialmente al delizioso Turner e il casinaro del 1989, con Tom Hanks e un magnifico Dogue de Bordeaux, e infatti quel film viene citato in un paio di occasioni, ma i paragoni è meglio lasciarli fuori al discorso.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web