Parigi a piedi nudi - la recensione della insolita commedia francese con Emmanuelle Riva

16 maggio 2018
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L'ultima apparizione della grande attrice francese con la coppia di clown Fiona Gordon e Dominique Abel in una surreale e divertente avventura tra Tati, Keaton e Stanlio e Ollio.

Parigi a piedi nudi - la recensione della insolita commedia francese con Emmanuelle Riva

L'allampanata Fiona arriva a Parigi dal gelido Canada, alla ricerca dell'anziana zia Martha, una ex ballerina che vive nella capitale francese da 40 anni e dalla quale ha ricevuto una lettera preoccupante. La donna infatti fugge e si nasconde per non essere mandata in casa di riposo. Inizia così una ricerca che sembra girare in tondo e al cui interno si inserisce Dom, un vagabondo che si innamora di Fiona dopo averne ritrovato lo zaino, affondato nella Senna.

Parigi a piedi nudi, quinto lungometraggio di Fiona Gordon e Dominique Abel, una coppia di artisti sessantenni – lei canadese, lui belga – che si rifanno alla tradizione della clownerie, è il primo che dirigono da soli e l'unico, per ora, che arriva nelle nostre sale. Ed è una bella scoperta, leggera e divertente, che riporta sugli schermi una commedia fisica e a tratti cartoonesca, dove lei, col suo aspetto segaligno e la buffa goffaggine, ricorda la mitica Olivia di Braccio di Ferro. Ed è indubbiamente un film insolito, di una poesia surreale, che omaggia il maestro Jacques Tati e le stelle del cinema comico muto, senza dimenticare il musical e i classici ambientati nella Ville Lumière come Ultimo tango a Parigi (citato nella colonna sonora di Gato Barbieri) e A nous la liberté (A me la libertà) di René Clair.

Fiona, la zitella bibliotecaria dai capelli rossi col suo stentato francese e Dom, l'eloquente clochard un po' ladro ma galante come Arséne Lupin e impeccabile danseur, sono due bizzarri outsider destinati a vivere la loro storia in vari luoghi della città: l'Isola dei Cigni con la replica della Statua della Libertà, il Quartiere Latino, il cimitero del Pére-Lachaise. i ponti sulla Senna e le sue banchine, fino alla torre Eiffel, dove si arrampicano in una bella sequenza alla Buster Keaton. Si incontrano, si perdono, si ritrovano mentre cercano altro, perdono e trovano qualcosa.

A distinguere i protagonisti dai loro alti modelli comici è il fatto di affrontare temi seri come l'amore, il sesso, la vecchiaia e la morte, filo conduttore di una storia che li declina tra una gag e l'altra, riportandoli ai fenomeni naturali che sono e ridicolizzando i rituali sociali che li accompagnano. E' esemplare in questo senso tutta la sequenza al cimitero, a partire dall'eloquente orazione funebre di Dom: le parole che ricordano le doti e i lati positivi del caro estinto vengono ribaltate in un'invettiva improvvisata, che potrebbe essere adatta a chiunque, un crescendo irresistibile che nessuno interrompe se non per osservare, alla fine dell'appassionato e furioso discorso, che non si conosce mai veramente qualcuno.

Alle molte gag e ai virtuosismi che i clown si riservano nel loro teatrino (come la bella scena del tango sul barcone ristorante, che dimostra l'affiatamento decennale tra i due), fa da contraltare nella sua ultima apparizione un'attrice splendida come Emmanuelle Riva, già ammalata ai tempi delle riprese. Con la sua risata argentina e la vitalità birichina di un'adolescente nel corpo di una minuta signora di 88 anni, interpreta la zia Martha con palese divertimento, avvicinandosi con danzante leggerezza ad un addio alle scene e alla vita appropriato per una donna anticonformista come lei. Il balletto che lei e il attore comico Pierre Richard improvvisano seduti sulla panchina (il film, del 2016, precede La forma dell'acqua di del Toro) è la glassa sul “beignet” di una storia che si conclude, saggiamente, dopo 80 minuti. Se è infatti divertente assistere all'irruzione di due alieni in un mondo a cui non appartengono, alla lunga il gioco rischierebbe di diventare ripetitivo e di stancare. Tra i due, Dominique Abel dimostra doti da vero attore, mentre Fiona Gordon si affida più alla mimica e resta fedele fino alla fine al suo personaggio da cartone animato.



  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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