Le Vele Scarlatte, film diretto da Pietro Marcello, è ambientato nel periodo tra le due Guerre mondiali, e racconta come si è evoluta l'emancipazione femminile durante questo ventennio, caratterizzato da grandi innovazioni e cambiamenti.
Da qualche parte nel nord della Francia, Juliette (Juliette Jouan), giovane orfana di madre, vive con il padre, Raphaël (Raphaël Thiéry), un soldato sopravvissuto alla prima guerra mondiale. Appassionata di musica e di canto, Juliette ha uno spirito solitario. Un giorno, lungo la riva di un fiume, incontra una maga che le predice che delle vele scarlatte arriveranno per portarla via dal suo villaggio. Juliette non smetterà mai di credere nella profezia
Nel cast del film troviamo anche Louis Garrel e Noémie Lvovsky.
Alla sua terza regia cinematografica, Pietro Marcello porta sul grande schermo l’omonimo romanzo di Aleksandr Grin (1923): una storia di emancipazione ambientata tra le due Guerre mondiali, o meglio un film femminile, così come lo definisce lo stesso regista. “Le vele scarlatte, che sembra portarci nel passato, in realtà si può guardare con occhio moderno, come una pellicola su un modello nuovo di matriarcato. Prende il punto di vista delle donne. In Martin Eden i riferimenti sono il sindacalista svedese Stig Dagerman, l'anarchico napoletano Enrico Malatesta. Qui finisce con la comunarda Louise Michel. Si resta sul terreno dell'anarchia, ma tra l'uno e l'altra c'è un progressivo slittamento del mio punto di vista dal maschile verso il femminile” - ha spiegato Marcello.
La scelta di accettare la regia del progetto è dovuta a due elementi: il primo è il rapporto, nella vicenda, tra il padre e la figlia, solido finché non si spezza con la morte di lui, rendendo lei una donna indipendente; il secondo riguarda la famiglia allargata che accoglie Raphaël al suo ritorno a casa dalla guerra. “C'era il potenziale per creare una piccola comunità matriarcale, che poi è diventata nel film la corte dei miracoli, formata da un gruppo di reietti del villaggio. Mi è molto piaciuto questo aspetto comunitario e femminile” - ha aggiunto.
Per la prima volta il regista dirige un film in Francia e in lingua francese: “Ero già a Parigi per motivi personali. Sei mesi dopo mi sono ritrovato a girare Le vele scarlatte in Picardie. È stata ovviamente un'avventura. In Italia ho una rete di conoscenze nel mestiere, so a chi rivolgermi per questa o quella esigenza. Mentre qui al mio arrivo non conoscevo nessuno. E non capivo una parola. Piano piano, mi sono impegnato, mi sono affidato al mio produttore e mi sono lanciato” - ha dichiarato. Juliette Jouan, la protagonista, è stata per Marcello un incontro eccezionale, dopo moltissimi provini per tutta la Francia. Si è innamorato cinematograficamente del suo modo di cantare e di scrivere, ma anche di come ha contribuito a costruire il proprio personaggio: “È stata lei ad adattare la poesia di Louise Michel, L'Hirondelle, che non era prevista nella sceneggiatura. Abbiamo trovato quella raccolta di poesie per caso. E grazie a Juliette è diventata la canzone che chiude i titoli di coda” - ha raccontato il regista.
Jean, l’aviatore di cui la giovane donna si innamora, è interpretato da Louis Garrel, con il quale si è instaurato da subito uno scambio prezioso. Altra figura fondamentale è quella del padre di Juliette, ruolo per cui è stato scelto Raphaël Thiery, dopo aver cercato a lungo l’attore giusto: “Avevo in testa un'idea ben precisa, e non riuscivo a riconoscerla nei volti che mi venivano proposti. Volevo qualcuno la cui corpulenza eccezionale stridesse con la leggerezza della bambina. E, nella stessa maniera, volevo che le sue mani tozze stupissero per contrasto con i gesti precisi e le delicate creazioni di cui sono capaci” - ha precisato Marcello.
Credo che sia un film molto attuale. Innanzitutto perché parla di una famiglia allargata e ricomposta, un tema che oggi va affrontato è il futuro. E poi parla di una storia d’amore tra un padre e una figlia (Pietro Marcello)
Pietro Marcello, volato in Francia per questo suo nuovo film, sembra quasi voler concludere, o iniziare, un percorso che l'ha portato ad una forma narrativa linearissima, chiara e priva di stratificazioni. Una fiaba familiare e femminista, quella delle Vele scarlatte, fatta di puro cinema. Del cinema materico e alchemico di Marcello, che qui azzecca volti, modi e tempi, e col DOP Marco Graziaplena dipinge lo schermo come fosse una tela. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Le vele scarlatte: leggi la nostra recensione completa del film.
Il film è ispirato al romanzo Vele scarlatte (1923) del romanziere russo Aleksandr Grin. Film di apertura alla Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes2022.
Dal Trailer Ufficiale in Italiano del Film:
Rapahel ( Raphaël Thiery): Ascoltami bene, Juliette. Io non prenderei mai una decisione senza parlarne prima con te. Decideremo quello che vogliamo fare sempre insieme.
La maga (Yolande Moreau): Quando diventerai una bella ragazza, potrai vedere lassù nel cielo delle vele scarlatte. I sogni si possono avverare
Jean (Louis Garrel): E cosa guardavate?
Juliette (Juliette Jouan): Il vostro aereo. Siete un avventuriero?
Jean: Mi guadagno da vivere
Juliette: Forse la gente in paese ha ragione, sono completamente pazza.
Adeline (Noémie Lvovsky): Non sei pazza, è l'amore che è folle, e pericoloso
Per la prima volta Pietro Marcello lavora con un compositore per la colonna sonora de Le vele scarlatte: il premio Oscar Gabriel Yared. Il loro primo incontro risale al dicembre 2020 e tra i due nasce subito una forte intesa artistica che, col tempo, diventerà anche una solida amicizia. “Quella con Gabriel Yared è stata in effetti un'esperienza completamente nuova e, devo dire, fondamentale. Ha accompagnato il progetto fin dall'inizio e mi è stato vicino. È un uomo straordinario, un grande compositore contemporaneo con il quale ho condiviso tutto ed è stato una delle guide più importanti di questo lavoro, un vero riferimento. Grazie a lui ho imparato tante cose e posso solo ringraziarlo per tutto quello che ha saputo dare a me e al film” - ha raccontato il regista. Anche Yared, classe 1949 e origini libanesi, ha apprezzato la collaborazione con Marcello, sostenendo di avere con lui molte cose in comune: “Siamo entrambi mediterranei, autodidatti, appassionati della nostra professione, entrambi amanti di Johann Sebastian Bach, e condividiamo lo stesso punto di vista sul ruolo essenziale della musica in una pellicola e sul suo uso fuori dai sentieri battuti. Durante questo lungo periodo di lavoro e di scambi ci siamo visti ogni settimana e ho composto, prima e durante le riprese, i temi delle canzoni e delle musiche del film. Pietro è un artista integro che ammiro profondamente” - ha affermato il musicista.
Attore | Ruolo |
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Juliette Jouan | Juliette |
Raphaël Thiery | Raphaël |
Noémie Lvovsky | Adeline |
Louis Garrel | Jean |
Yolande Moreau | La maga |
François Négret | |
Ernst Umhauer |