Il caso Belle Steiner, la forza del sospetto: la recensione del noir tratto da un romanzo di Georges Simenon

12 marzo 2025
3.5 di 5

Arriva al cinema (solo) in Italia Il caso Belle Steiner, l'ultimo film di Benoit Jacquot, con Guillaume Cnet e Charlotte Gainsbourg, che si ispira, cambiandolo, a un romanzo americano di Georges Simenon del 1952. La recensione di Daniela Catelli.

Il caso Belle Steiner, la forza del sospetto: la recensione del noir tratto da un romanzo di Georges Simenon

Prima dei titoli di coda di Il caso Belle Steiner, sullo schermo compare un disclaimer, in francese, che si riesce a leggere a malapena da tanto poco ci resta, e che dice “l'équipe del film condanna qualsiasi forma di aggressione e molestia e afferma la sua solidarietà alle vittime e alla liberazione della loro parola”. Perché? Si chiederà lo spettatore ignaro, dopo averlo visto, pensando magari che si riferisca alla sorte della povera Belle, che facciamo appena in tempo a vedere prima di ritrovarla nuda e uccisa. In realtà Il caso Belle Steiner dà luogo a uno dei più stranianti e inquietanti corto circuiti della storia del cinema, che a nostro avviso necessita di una premessa (se non vi interessa, saltate direttamente questa parte e passate all'analisi del film). Dal 2024 il regista Benoit Jacquot è sotto accusa ed è stato rinviato a giudizio per i rapporti che ha intrattenuto con attrici all'epoca (molto) minorenni: Judith Godreche, quattordicenne all'epoca dei fatti (lui ne aveva 40), e Isilde LeBesco, quindicenne, che ha aggiunto alla denuncia anche Jacques Doillon. In un'età in cui un'adolescente cerca nell'uomo maturo, come ha dichiarato la prima, solo un amico, una figura paterna in sostituzione di quella reale, assente per vari motivi, Jacquot ha approfittato della situazione per plagiare e trasformare in oggetto sessuale una personalità ancora in fase di sviluppo. Del resto lui non ha mai fatto mistero della sua attrazione per quelle che un tempo, sulla scia del romanzo di Nabokov, Lolita, venivano chiamate “ninfette”, tanto da parlarne apertamente in un documentario del 2011 (Les ruses du désir, lo potete trovare su youTube), lo stesso che ha risvegliato i traumi del passato in Godreche.

Premesso questo, ne Il caso Belle Steiner c'è un'adolescente, la cui tragica e misteriosa fine dà il via a tutta la storia, che Jacquot ha tratto, cambiando diversi aspetti, dal romanzo americano del 1952 di Georges Simenon "La morte di Belle", già portato al cinema nel 1961 da Edouard Molinaro. Ambientata in una cittadina molto puritana (tanto che quando venne pubblicato in inglese gli abitanti del luogo dove lo scrittore aveva vissuto si risentirono, evidentemente riconoscendosi) negli anni Cinquanta, la storia viene trasportata in questa nuova versione in una località francese ai giorni nostri. Belle, scopriremo subito, non fa parte del nucleo famigliare di Pierre e Cléa, la coppia borghese – insegnante di matematica lui, ottica lei - in apparenza felice e integrata nella comunità che conosciamo all'inizio. E' la figlia di un'amica di lei, che ospitano per farle frequentare il liceo locale, ma che una mattina viene trovata uccisa nella sua camera, senza apparenti segni di violenza sessuale. Il fatto è che lui è rimasto sempre in casa, rinchiuso a fare dei conti nel suo stanzino, è l'ultimo ad averla vista in vita quando è rientrata dal cinema sotto la pioggia battente e i sospetti si accentrano immediatamente su di lui, che sostiene di non aver visto e sentito niente.

L'ombra del dubbio, che per alcuni diventa subito certezza, sconvolge la vita della coppia: lui sembra quasi indifferente all'accaduto, freddo, non fa che ripetere la sua versione, che non sa nulla e non ha fatto nulla. Ma a lungo andare il sospetto inizia a logorarlo. In fondo ha anche lui le sue piccole perversioni nascoste (il voyeurismo), il rapporto con la moglie è più di amicizia che di amore (lei lo ha tradito in passato e lo fa di nuovo), e come chi non si conosce davvero a fondo, Pierre inizia a seguire le piste che si presentano e che non portano a nulla nell'indagine ma potrebbero portare lui ad essere, forse, quello che gli altri pensano che sia. Del resto neanche Belle, l'adolescente "incantevole" descritta da Cléo, si sa veramente chi sia, è poco più che un fantasma. Come molti suoi coetanei ha un lato nascosto e forse oscuro, che complica le cose. Il tema di Il caso Belle Steiner è tipico del noir psicologico e la scelta di inserti narrativi brevi, ellissi, la mancanza di spiegazioni nette della messinscena inseriscono il film in una corrente che ricorda certe opere di Chabrol.

L'abilità – e al tempo stesso il limite – della sceneggiatura e della regia è quello di non scegliere una soluzione definita, come avveniva nel romanzo di Simenon: il finale resta aperto, demanda allo spettatore il compito di trarre le conclusioni di una vicenda che finisce per sembrarci quasi un'autoanalisi: come se Jacquot ci dicesse che giudicare è facile ma nessuno sa veramente cosa si agita all'interno di un animo umano sottoposto al continuo giudizio altrui. In questo caso, nemmeno quando apparentemente Pierre viene riammesso nella comunità di appartenenza, torna ad essere quello di prima, perché quello che è successo l'ha cambiato per sempre. Alla fine, Jacquot potrà affermare la sua versione dei fatti in tribunale, mentre Pierre resta in un limbo da cui non saprà più uscire.

Il caso Belle Steiner è un film bizzarro ed enigmatico, ma tutt'altro che privo di fascino, se non altro per il suo coraggio di essere scarno ed essenziale, suscitando più interrogativi e rifiutando le certezze a cui oggi il cinema ci ha abituato. Sempre che si riesca ancora a distinguere l'uomo dall'artista, come evidentemente ha fatto il suo cast. Parlando di artisti, se Charlotte Gainsbourg presta il suo volto e corpo di attrice impegnata ad un'enigmatica Cléo, Guillaume Canet si conferma ancora una volta uno dei migliori attori europei: alle prese con un personaggio non facile, passivo, dimesso e controllato per metà film e aperto a tutto nella seconda parte, riesce anche soltanto con la postura del corpo e con lo sguardo a incarnare uno di quegli esseri umani che vivono in mezzo a noi o proprio accanto a noi, il cui mistero ci resterà per sempre sconosciuto. Anche solo per la sua performance, Il caso Belle Steiner merita la visione.



  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
HODTV
lascia un commento