Broken City - la recensione del film con Mark Wahlberg e Russell Crowe
Il film diretto da Allen Hughes è al cinema dal 7 febbraio
Sette anni fa Billy è uscito dalla polizia dopo un abuso di potere e una vendetta personale. Lo ha salvato dalla galera il faccendiere sindaco di New York Nicholas Hostetler, che ora sta per farsi ricambiare il favore: Billy è diventato un detective privato e dovrà scoprire se la moglie del sindaco ha un amante. Una missione in apparenza semplice, ma alle soglie delle elezioni la realtà è ben più complessa... Dopo il trionfo nella commedia Ted, Mark Wahlberg ricompare sugli schermi in un ruolo più consono a ciò che il pubblico si aspetta da lui: passato difficile alle spalle, spirito da giustiziere, relazioni sentimentali sofferte. Tutto Broken City serve comunque le esigenze dello spettatore che non ama essere sorpreso: Russell Crowe è a suo agio nel sadico umorismo machista del suo villain, la maggior parte dei colpi di scena e persino l'articolazione di alcune sequenze si possono anticipare con facilità, e Catherine Zeta-Jones (nel ruolo di lei) non va oltre il physique du role, anche perché la sua parte è servita molto poco in sceneggiatura.
A rifletterci bene però un elemento interessante che salva Broken City dall'essere una timbrata di cartellino c'è: la separazione tra giustificazione umana e giustificazione etica di alcune azioni. Accolto in una classica storia da noir complottista (Wahlberg, anche coproduttore, cita addirittura Il braccio violento della legge o Chinatown), il pubblico vi scopre una sensibilità calibrata: non c'è condanna dal punto di vista umano per chi si fa giustizia da solo, ma allo stesso tempo non si depenalizzano le sue azioni, suggerendo quanto il giustizialismo possa essere strumentalizzato da chi sia mosso non dalla disperazione ma dalla pura sete di potere o di denaro. Se la regia di Allen Hughes e il copione di Brian Tucker non avessero seppellito la riflessione sotto tanti luoghi comuni visivi e dialogici, il tema centrale, evidente nel finale, sarebbe risultato più nitido.
- Giornalista specializzato in audiovisivi
- Autore di "La stirpe di Topolino"