Anna: recensione del dramma canadese fra Montréal e Bangkok con Anna Mouglalis

29 maggio 2018
2.5 di 5
2

Una giornalista indaga nel sottobosco della criminalità thailandese.

Anna: recensione del dramma canadese fra Montréal e Bangkok con Anna Mouglalis

Un qualche testimone occidentale si spinge fino in una zona di crisi, magari di guerra, diventando testimone e protagonista di quella piaga che devasta la popolazione locale. È sempre stato un filone cinematografico, un sottogenere, non sempre capace di superare la barriera che divide due mondi così diversi, rischiando alternativamente il terzomondismo un po’ paternalista, con tanto di seduzione orientalista, o la ripulita al senso di colpa del ricco primo mondo.

Un filone a cui appartiene un oggetto poco classificabile che viene ora dal Canada francofono, Anna, diretto da Charles-Olivier Michaud, con Anna Mouglalis nei panni della protagonista, che domina praticamente ogni fotogramma del film. Lei è una giornalista, impegnata a Bangkok a raccogliere materiale per un reportage sulle ragazze vittime della tratta di esseri umani per la vendita di organi messa in piedi dalla mafia cinese, la Triade.

Grazie al contatto di un mafioso cinese, Anna è aiutata nel suo complesso percorso da una ex vittima, già più volte stuprata come tutte le altre, ma poi liberata. Le due percorrono i vicoli più oscuri della capitale thai, geograficamente e metaforicamente, rischiando più volte di pagarne il prezzo in prima persona, avendo messo troppo il becco nei redditizi affari della cosca criminale. Oltretutto, l’occidentale alta e bella Anna non passa troppo inosservata in una metropoli asiatica, dai colori cupi e la durezza cromatica respingente, in questo non dissimile dalla Montréal in cui si rifugia per superare un episodio di violenza di cui inevitabilmente rimane vittima. Giungle d’asfalto che risucchiano nelle proprie pieghe più nascoste anche Anna, la sua amica e un misterioso canadese che incontra un giorno, così come le ragazze vittime della tratta degli organi.

Dopo una prima parte sui toni realistici del film di denuncia, Anna si converte alla atmosfere di un thriller, declinato come un revenge movie trattenuto, interiorizzato come il dolore di Anna, a cui la Mouglalis presta una fisicità inedita, non esplicitata e trasformata in un bolo di bile soffocante. Passa del tempo in ospedale come una zombie, poi nella sua casa che dimostra l’ossessione con cui ha sempre vissuto il suo lavoro: come una missione densa di responsabilità, cercando di rispettare al massimo i dolori che osservava, le vittime, uniche protagoniste delle sue storie.

Questa volta, però, la rabbia e la voglia di vendetta la spingono a diventare essa stessa protagonista in prima persona del suo reportage, cercando di fare luce su quanto l’è capitato, lasciando da parte per una volta l’empatia totale per le altre vittime, prendendo atto con fatica di essere diventata una di loro. 

Poche parole e molto dolore silenzioso sono il motore di questo film di Charles-Olivier Michaud, pieno di buone intenzioni, ma anche vittima di una certa piattezza e staticità. Se evita la spettacolarizzazione delle vittime, convince poco nella parte thriller, nella creazione di tensione durante la detection. Sceglie di rimanere a migliaia di chilometri, in Canada, proprio in tutti i momenti cruciali del film, utilizza dei flashback insistiti, che insieme al ritorno di frammenti della memoria e un filmato aiutano Anna a ricostruire il puzzle della violenza subita.

Anna
Il Trailer Ufficiale del Film - HD


  • critico e giornalista cinematografico
  • intervistatore seriale non pentito
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
lascia un commento