Amori elementari - la recensione del film con Cristiana Capotondi

18 febbraio 2014
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Un film delicato e giocoso su un'età di mezzo così poco raccontata dal nostro cinema.

Amori elementari - la recensione del film con Cristiana Capotondi

Animazione a parte, sono pochi i film che parlano della cosiddetta preadolescenza, età “a cavalcioni” in cui i giochi lasciano il posto ai primi colpi al cuore e, ahimé, non si è né grandi né bambini.
Certo, esistono le dovute eccezioni e basta guardare alla verde Inghilterra per rendersi conto che alcuni dei capitoli della saga di Harry Potter hanno raccontato benissimo questa età di mezzo.

Nel caso di Amori elementari, il paragone con gli adattamenti libri di J.K. Rowling non è casuale, perché a inizio film due ragazzine si dilettano in trucchi di magia, anche se il fine ultimo è scoprire se una cotta si risolverà o meno in un felice fidanzamento.
A ben guardare, la scena è un avvertimento e insieme una dichiarazione programmatica: ci fa presente che gli umori altalenanti dei protagonisti si trasmetteranno al racconto, che sarà libero, fantasisoso, ora spensierato e ora drammatico, sempre e comunque pervaso da un incanto infantile che aprirà la porte, stilisticamente parlando, alla contaminazione di linguaggi e a un uso tutto particolare di immagini e suoni.

Nonostante questa molteplicità di suggestioni, che spinge in una direzione di invenzione, non dobbiamo dimenticare che Sergio Basso viene dal documentario, esperienza che gli ha consentito di sviluppare una grande capacità di osservazione, comprensione e interazione con la realtà umana filmata. Impiegata nella direzione degli attori, una simile abilità ha dato i suoi frutti, mettendo i bambini in condizione di sprigionare energia creativa senza mai eccedere in esuberanza. Certo, una buona dose di merito va al cast, preparatissimo e vivace nella sua multietnicità e multiculturalità.

La temperatura emotiva quindi è alta nel film, ma costante, e se c'è esagerazione, va riscontrata semmai in rari momenti nei quali la regia sembra autocompiaciuta. In realtà non si tratta di virtuosimo, ma di surplus di quell'entusiasmo da opera prima che tanto piace a Cristiana Capotondi, qui alle prese con un ruolo di istruttrice di pattinaggio amorevole e un po' Fata turchina.

In Amori elementari il regista mette tutte le sue passioni, a cominciare dallo sport, efficace strumento di aggregazione da opporre alla solitudine da strumenti elettronici.
Bisognerebbe giocare e correre di più, e stare più all'aria aperta, sembra dire il film, che si diverte a far apparire la Russia (ambientazione di diverse sequenze) come una terra di casette di marzapane e di palazzi dalle torri di mashmallows.

Si sente fortemente anche il tocco femminile della cosceneggiatrice Marianna Cappi, che mette a frutto la sua esperienza di mamma per raccontare con delicatezza le emozioni dei piccoli, prima fra tutte l'amore, che è farfalle nello stomaco e voglia di giocare insieme, magari non al dottore, ma a cucinare schifezze, a saltare sui letti e a camminare tenedosi per mano.
 



  • Giornalista specializzata in interviste
  • Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali
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