Dopo la terza Guerra Mondiale, Tokio é una città devastata dal conflitto. La polizia, decisamente ottusa e brutale, conduce una lotta senza quartiere contro bande di adolescenti che seminano violenza nelle strade. Tetsuo, un violento motociclista, viene catturato ed usato dai politici per la conquista del pianeta.
La trovata di Katsuhiro Otomo é perfettamente calibrata per il pubblico orientale: sotto il pretesto di un filmone di fantascienza, l'autore ha infatti riproposto i canoni di un cinema molto poco giapponese. (Oscar Cosulich, La Repubblica) Il disegno é semplicistico, perché riproduce il fumetto, e i movimenti, anche quando sono affidati al massimo della velocità, restano meccanici, ma il loro effetto lo raggiungono quasi sempre e il pubblico sia di adulti sia di bambini non mancherà di farsi catturare al consenso. (Gian Luigi Rondi, Il Tempo) Il costoso lungometraggio, forse perché strutturato come un fumetto più che come un disegno d'animazione, forse perché legato ad una logica di gusto orientale, risulta affascinante quadro per quadro e poco avvincente nel ritmo narrativo. (Alessandra Levantesi, La Stampa)
Basato sulla graphic novel "Akira" di Katsuhiro Otomo