Uomini e Donne, Teresa Cilia spiega perché è stata denunciata da Raffella Mennonia, braccio destro di Maria De Filippi
L'ex tronista di Uomini e Donne, Teresa Cilia, rompe il silenzio dopo l’assoluzione e racconta la verità sul caso Mennoia.

Dopo sei anni di battaglie legali, Teresa Cilia è stata assolta da tutte le accuse. In un video pubblicato su TikTok, l’ex tronista ha deciso di raccontare la sua versione dei fatti, tornando su ciò che l’ha vista coinvolta in un lungo procedimento giudiziario scaturito da presunte accuse mosse da Raffaella Mennoia, storica autrice del programma Uomini e Donne.
Uomini e Donne, Teresa Cilia: "Davide contro Golia. Mi sono ritrovata io con un esercito di avvocati, di persone che non so cosa volessero da me"
Secondo quanto riportato da Teresa, la Mennoia l’avrebbe accusata di utilizzare il proprio nome e quello del programma per guadagnare follower su Instagram, di sponsorizzare creme attraverso link ADV e, addirittura, di aver lanciato accuse di illeciti tramite un video. Tuttavia, il giudice ha ritenuto che “i fatti non risultano veri”. Lo si legge chiaramente nella sentenza che la stessa Cilia ha pubblicato: i contenuti video analizzati nel corso del processo non supportano le affermazioni mosse contro di lei. Queste le parole di Teresa nel video:
“Sono ancora qui che sto leggendo tutto questo fascicolo, tutta la sentenza, e man mano, pezzo per pezzo, vi spiegherò come sono andate le cose. Anche se c’è tanto da dire, c’è veramente poco da essere felici. Perché è veramente sconcertante leggere alcune cose. Fa davvero tanto male affrontare sei anni di processo, di udienze, di viaggi, di spese, legali… per non aver commesso nulla. Ecco, in sostanza questo è quello che voglio dire, è la mia premessa. Poi magari in un secondo momento spiegherò anche il mio punto di vista.”
Nel corso del video, l’ex tronista aggiunge:
“Mi ha accusato di tantissime cose, come avete potuto vedere dal post che ho pubblicato, che poi, a fatto concreto, non risultano veritiere. Come il fatto che io alludessi ad avere magari non so quanti follower, o ad avere un riscontro positivo sui social… non è affatto così, perché non ho mai preteso grandi cose nella mia vita. Diciamo che ho sempre lavorato, non sono stata mai sotto qualcuno, me la sono sempre cavata da sola. Quindi già questa è la prima cosa che non è vera.”
Teresa torna anche su un dettaglio importante: la famosa diffida.
“L’altro punto risale alla diffida, ero stata diffidata ma loro dicevano tutti, con un copia e incolla, che io non ero stata diffidata. Lo stesso giudice invece dice che la diffida è arrivata.”
Ma ciò che l’ha segnata di più, è stato il senso di isolamento provato nel corso del processo:
“L’altro punto che mi ha toccato e mi ha fatto male è stato, come appunto si evince dalla sentenza, che fa anche un paragone paradossale: Davide contro Golia. Praticamente mi sono ritrovata io con un esercito di avvocati, di persone che non so cosa volessero da me e quindi mi sono ritrovata a difendermi da tantissime persone che si sono schierate contro di me senza un reale motivo. Perché io ho sempre espresso la mia gratitudine nei loro confronti, non ho mai accusato nessuno, non ho mai sputato nel piatto dove ho mangiato. Era più un pensiero personale che avevo io e basta, finito lì. Quindi penso che la cosa sia proprio uscita fuori dai binari e sia andata oltre.”
Infine, l’amara riflessione:
“Non vi nascondo che a primo acchito, leggendo tutta la sentenza, ho avuto anche un attimo di agitazione, perché l’ho percorso io questo percorso – scusate il gioco di parole – però poi, rileggendo, mi sono riaffiorate tutte le cose che ho sentito, tutte le cose che ho subito. E non è stato bello.”
La Cilia promette che, passo dopo passo, continuerà a raccontare tutta la verità
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