Piedone: Sul set della produzione Sky che omaggia l'iconico commissario interpretato da Bud Spencer
Non un reboot ma un sequel che vuole rispettare lo stile e i toni di quel 'Piedone Lo Sbirro' di Steno: la nuova produzione Sky Original con Salvatore Esposito nei panni di un "allievo" del commissario Rizzo, arriverà prossimante in tv e in streaming. Siamo stati a Napoli sul set e questo è il nostro reportage.
- Piedone: La genesi del progetto e la trama
- Il commissario Rizzo e l'ispettore Palmieri a confronto
- Una giornata sul set di Piedone, all'occorrenza wrestler
Sono in una nota discoteca del napoletano, di quelle che passano agilmente dall'ospitare una colorita festa per un diciottesimo a un sofisticato meeting aziendale, ed è una bellissima giornata invernale di sole. Ma, una volta entrata, l'illusione è completa: in realtà sono a Stoccarda, su un ring da wrestling, circondata da 350 comparse e da fari che squarciano l'oscurità accecandomi. È il bello del cinema o, in questo caso, della tv: è il set di Piedone, la nuova produzione Sky Original in arrivo prossimamente (entro la fine dell'anno) su Sky e in streaming su NOW. Cosa c'entrano un incontro di wrestling e la Germania con lo sbirro reso iconico da Bud Spencer? Lo scopriremo guardando questo prodotto molto particolare dove Salvatore Esposito assume l'eredità del commissario Rizzo interpretando Vincenzo Palmieri, un ispettore di polizia dai modi di fare poco convenzionali ma dal grandissimo talento. Intanto, però, qualcosa posso rivelarla visto che sul set, dove Sky ha accompagnato me e un gruppetto di colleghi giornalisti per curiosare, incontro anche gli altri protagonisti, il regista Alessio Maria Federici, lo sceneggiatore Peppe Fiore e altri addetti ai lavori.
Piedone: La genesi del progetto e la trama
Prodotta da Sky Studios, Wildside, società del gruppo Fremantle e Titanus Production, società del gruppo Titanus, Piedone è liberamente ispirata a Piedone Lo Sbirro, il primo film della fortunatissima saga poliziesca che negli anni '70 seguiva Bud Spencer nei panni del vice commissario Rizzo, un poliziotto con la capacità di avere la meglio sui propri avversari senza usare armi, ma solo grazie alle sue qualità fisiche. Non è però un remake, bensì un sequel incentrato sul personaggio di Vincenzo Palmieri, ispettore di polizia erede spirituale del commissario Rizzo perché cresciuto sotto la sua ala. Il formato è quello di 4 episodi da 90 minuti, lo stesso di progetti come I delitti del BarLume e Petra. "Una scelta che sembrerebbe più adatta a una free tv ma che Sky ha dimostrato di saper padroneggiare bene", dice il vice presidente esecutivo di Sky Studios Nils Hartmann. Ci saranno, quindi, quattro casi verticali ispirati a veri fatti di cronaca, oltre a una storia orizzontale che attraverserà le quattro puntate. Uno di questi, anticipano Peppe Fiore e Alessio Maria Federici, sarà un caso di revenge porn che coinvolge delle ragazzine e i social. "In generale sono sempre dei casi trasversali, che attraversano più classi sociali. E i casi di puntata hanno un comune denominatore: la rabbia non gestita che diventa violenza", dicono.
Tutte le stelle sembrano essersi allineate per questo progetto. L'idea è venuta a Salvatore Esposito che, visitando una mostra dedicata a Bud Spencer allestita al Palazzo Reale di Napoli, ha incontrato la famiglia dell'amato attore napoletano, e in particolare suo figlio Giuseppe Pedersoli. Insieme a lui ha deciso di proporre il soggetto di Piedone a Titanus, la storica casa di produzione della saga, poi a Wildside e quindi a Sky che subito hanno unito le forze per costruire un prodotto che fosse un omaggio senza scimmiottare il materiale originale. Gli autori del soggetto e sceneggiatori sono Peppe Fiore, Salvatore Esposito, Giuseppe Pedersoli, Laura Grimaldi, Paolo Piccirillo e Jacopo Sonnino. "Ha una sua anima ma rispetta assolutamente l'originale. L'altro fattore che ci ha spinti a dire sì è Napoli, con il suo calore. Sono felice dell'esplosione creativa e di produzioni che sta avendo la città, anche io ormai mi sento un po' napoletano", aggiunge, divertito, Hartmann mentre trova sostegno in Sonia Rovai, amministratore delegato di Wildside, che definisce questo progetto "una folgorazione" perché sembrato immediatamente convincente. È d'accordo Maria Grazia Saccà, co-CEO Titanus Production che aggiunge: "Piedone è uno dei titoli più iconici di Titanus ed eravamo anche un po' intimoriti. Devo dire che però è stato un progetto molto fortunato".
Il commissario Rizzo e l'ispettore Palmieri a confronto
Proprio come Rizzo, Vincenzo Palmieri non ama le armi. La storia inizia quando, dopo diversi anni passati a lavorare per l'Interpol lontano da Napoli, torna nella città dove è nato e cresciuto e dove il mitologico Piedone gli ha insegnato tutto. È uno "sbirro sospeso", come lo definisce il regista, perché il suo passato a un certo punto gli chiede il conto e, allo stesso tempo, i suoi metodi sono tutto un programma. Crede nella giustizia, ma ci crede a modo suo, ed è convinto che per ottenerla non può contare soltanto sulla legge. "Il mio personaggio, cresciuto sotto l'ala protettiva del commissario Rizzo, cercherà attraverso il suo modo di fare di rappresentare i valori positivi di Rizzo. Però sarà anche una cosa completamente diversa. La bellezza sta nel fatto che c'è tanta umanità. C'è il crime, l'azione e la parte sentimentale e gli sceneggiatori sono stati bravi a creare una storia che andasse oltre il semplice caso. Secondo me avrà un effetto positivo sulla gente", spiega Salvatore Esposito.
Incontro anche la costumista Cristiana Ricceri che spiega come ha costruito l'immagine di Palmieri omaggiando sì Rizzo ma optando per un look molto personale. Regola numero uno: allontanarsi completamente da Gomorra - La serie e da Genny Savastano, il personaggio a cui inevitabilmente viene ancora accostato Salvatore Esposito. "Ho evitato il nero e accessori aggressivi ma ho cercato di enfatizzare la sua fisicità con una giacca marrone scolorita, diventata una sorta di divisa", dice.
Una giornata sul set di Piedone, all'occorrenza wrestler
Rizzo usava facilmente le mani e la violenza per farsi valere, ma qui le cose cambiano. "Oggi raccontare un poliziotto che semplicemente mena la gente sarebbe stato anacronistico. Invece avevamo l'idea di un prodotto contemporaneo che dialogasse in maniera intelligente con il passato", spiega lo sceneggiatore Peppe Fiore. Come rendere quindi contemporaneo lo stile comico poliziesco di Piedone? Con un espediente furbo e, probabilmente, molto efficace: Vincenzo Palmieri non è solo un poliziotto, ma in incognito è anche il wrestler Flatfoot. Ed è per questo che la scena che io e i colleghi vediamo sul monitor, e che si gira proprio durante la nostra visita, è quella di due wrestler, Flatfoot e Zeppelin, che si sfidano a Stoccarda in un capannone industriale e sono stremati, alle ultime fasi dell'incontro. Attorno a loro la folla li incoraggia e rimane con il fiato sospeso fino all'ultima acrobazia. Sarà questa la primissima scena di Piedone.
E se il Flatfoot che vediamo sul ring è una controfigura di Esposito (ma che controfigura, visto che è il campione italiano di wrestling), l'idea di usare lo stratagemma del wrestling per far confrontare Palmieri con i criminali e, allo stesso modo, gestire la rabbia è stata di Salvatore Esposito. "Ci erano venuti in mente vari sport, come il pugilato o l'aikido. Ma poi abbiamo optato per il wrestling come strumento per sapersi destreggiare in una situazione di violenza", spiega l'attore. "Era un modo per ricordare la fisicità di Bud Spencer ma senza violenza. Perché è tutta una coreografia. Poi tutti siamo cresciuti guardando il wrestling su Italia 1 il sabato notte", aggiunge Federici.
Silvia D'Amico e Fabio Balsamo: Chi sono Sonia Ascarelli e Michele Noviello
Affiancano Salvatore Esposito in questa avventura Silvia D'Amico (Christian, A casa tutti bene – La serie) e Fabio Balsamo (Generazione 56k, Pesci piccoli). La prima interpreta Sonia Ascarelli, capa del distaccamento di Polizia al porto di Napoli e sbirra rigorosa che crede nelle regole e nelle procedure. Praticamente l'opposto di Palmieri. Il secondo è l'ispettore aggiunto Michele Noviello, poliziotto che avrebbe voluto occuparsi di storia medievale, ma è finito a indossare la divisa e lo fa con grande umanità. "Spero di essere la Marco D'Amore di Salvatore", rompe il ghiaccio D'Amico che poi aggiunge: "Avevo molta paura di cadere nei cliché del commissario tutta d'un pezzo. Ma tra di noi si è creato un clima di umanità e sincerità. Poi a Sky mi sento a casa". Fabio Balsamo, da parte sua, è felice che il suo Noviello sia un personaggio molto stratificato. "Dovevo essere la linea ironica, oltre che quella comica. Lui è l'unico personaggio risolto, Alessio mi ha permesso di esprimere più registri. La sua ironia è sempre un'ironia di situazione, mai spinta", ci dice.
Dopo questa illuminante chiacchierata sul set, lascio a malincuore Napoli. Con un po' di appocundria che mi scoppia nel cuore, o meglio 'mpietto, volendo scomodare il maestro Pino Daniele. Fiduciosa che questa città ci possa regalare un'altra bella storia sullo schermo, possibilmente lontana dagli stereotipi. E, in attesa di vedere Piedone su Sky e in streaming su NOW (le riprese sono appena terminate ma bisognerà aspettare diversi mesi), mi consolo facendo la mia scorta di sfogliatelle alla stazione. Rigorosamente ricce.