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Win or Lose della Pixar perde una storia transgender, delusa l'attrice che dà la voce al personaggio

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Com'è stato anche confermato ufficialmente, Disney e Pixar hanno deciso di ritoccare la miniserie animata Win or Lose per Disney+, per eliminare i riferimenti più espliciti sulla transizione, nei dialoghi di una ragazzina. L'attrice Chanel Stewart, assunta proprio perché transgender, ha espresso la sua delusione.

Win or Lose della Pixar perde una storia transgender, delusa l'attrice che dà la voce al personaggio

Dalla miniserie animata Win or Lose della Pixar, in partenza su Disney+ a febbraio, sono stati tagliati dialoghi che caratterizzavano come transgender uno dei personaggi. Interpellata da The Hollywood Reporter, una fonte Disney ha confermato la decisione. L'attrice Chanel Stewart, transgender, aveva risposto a 14 anni a un casting esplicito in tal senso, e ora ha espresso la sua delusione, anche se il suo personaggio non è stato tagliato. La decisione arriva dopo le voci che parlavano di grande attenzione a evitare in Inside Out 2 elementi che potessero anche solo suggerire un'eventuale omosessualità di Riley, comunque non prevista. È in atto un dietro-front su temi fino a qualche anno fa impugnati? Cos'è successo? Leggi anche Inside Out 2, dieci impiegati Pixar licenziati rivelano dietroscena: "Ce l'abbiamo fatta, ma niente bonus per noi"

Un personaggio transgender diventa cisgender in Win or Lose della Pixar

Win or Lose da metà febbraio su Disney+ seguirà in otto puntate altrettanti personaggi legati a una squadra di soft-ball, nella settimana prima di una finale. La miniserie animata Pixar arriva dopo l'ottimo Dream Productions già sulla piattaforma (basato sul mondo di Inside Out), ma questa è la prima serie originale dello studio di Emeryville. Arriva però la notizia che i dialoghi più inequivocabili di un personaggio, una ragazzina transgender, sono stati tagliati per renderla cisgender. Una mossa che ha disorientato Chanel Stewart, transgender lei stessa, che nel 2020 a 14 anni aveva risposto alla chiamata per un provino che cercava appunto l' "autenticità" per il doppiaggio del personaggio in questione. "Mi sono sentita molto sconfortata." - ha risposto a Deadline - "Da quando mi era arrivato il copione, ero entusiasta di condividere il mio tragitto per dare forza ad altri giovani persone trans. Sapevo che sarebbe stata una conversazione molto importante." Il personaggio non è stato tagliato, e per lo meno Chanel si consola per essere una delle prime ragazzine transessuali a entrare nel cast di un cartoon.
Ma cos'è successo? Un portavoce Disney ha risposto a Hollywood Reporter: "Quando parliamo di contenuti animati per un pubblico più giovane, ci rendiamo conto che molti genitori preferirebbero discutere di alcuni argomenti con i propri figli, quando ritengano sia opportuno e a modo loro." Considerando le intenzioni di quattro anni or sono e un film come Strange World, dove il ragazzino protagonista era esplicitamente omosessuale, sembra una virata piuttosto brusca. Ci sembra sia dettata essenzialmente dalla forza con cui il boicottaggio "anti-woke" ha funzionato soprattutto negli USA, verso quelle proposte artistiche con contenuti di rappresentazione LGBTQ+. La preferenza politica espressa poi nelle ultime elezioni presidenziali, opposta a quel tipo di rivendicazioni, deve aver accelerato da parte della major il dietro-front, che secondo alcune fonti era già in atto a prescindere, per ragioni economiche.

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  • Giornalista specializzato in audiovisivi
  • Autore di "La stirpe di Topolino"
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