The Last of Us, Bella Ramsey e la diagnosi di autismo durante le riprese: "Una liberazione"

Bella Ramsey ha raccontato apertamente della diagnosi di autismo ricevuta durante le riprese della prima stagione di The Last of Us e come questo l’abbia aiutata a comprendere meglio se stessa. L’attrice candidata agli Emmy Awards e protagonista della Serie TV distopica tratta dall’omonimo videogioco di successo ha rivelato che è stato un membro della troupe sul set a farle presente che avrebbe dovuto indagare sulla faccenda. L’addetto ai lavori ha una figlia autistica e ha notato alcune somiglianze con Bella Ramsey. L’attrice, di conseguenza, ha voluto seguire il consiglio e ha definito quella diagnosi “una liberazione”.

The Last of Us, Bella Ramsey e la diagnosi di autismo durante le riprese: “Una liberazione”

“Ho già parlato qualche volta di neurodivergenza, ma per qualche motivo non ho mai voluto dire di cosa si trattasse. Mi è stato diagnosticato l'autismo quando stavo girando la prima stagione di The Last of Us”, così Bella Ramsey ha iniziato la sua conversazione con British Vogue, raccontando di come un membro della troupe con una figlia autistica avesse dato per scontato che anche Bella Ramsey lo fosse. Questo episodio l’ha poi spinta a cercare una valutazione psichiatrica formale, alla ricerca di una diagnosi che è poi arrivata.

La protagonista di The Last of Us ha ammesso di essersi sempre posta delle domande e di avere finalmente ottenuto una risposta, descrivendo ad esempio il suo sentirsi fuori posto tra gli altri coetanei a scuola oppure dei suoi problemi sensoriali e “la dolora iperconsapevolezza delle microespressioni e del linguaggio del corpo degli altri”. La diagnosi di autismo è stata una liberazione per la star:

Mi ha permesso di camminare nel mondo con più grazia nei confronti di me stessa per non essere in grado di svolgere le facili attività quotidiane che tutti gli altri sembrano essere in grado di fare. Ho sempre osservato e imparato dalle persone. Dover imparare di più manualmente come socializzare e interagire con le persone intorno a me mi ha aiutato con la recitazione. Non c’è motivo per cui la gente non debba saperlo.