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The Last of Us 2, gli ideatori spiegano perché quella morte doveva avvenire così presto

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Gli ideatori di The Last of Us hanno spiegato perché era indispensabile che la morte mostrata nel secondo episodio avvenisse così presto e non alla fine della seconda stagione.

The Last of Us 2, gli ideatori spiegano perché quella morte doveva avvenire così presto

Chiunque abbia divorato il secondo episodio della seconda stagione di The Last of Us si starà ponendo una domanda fondamentale: perché quel colpo di scena avviene così presto? Considerato che la stagione è appena iniziata ed una terza è stata già rinnovata per tempo, perché gli ideatori hanno pensato di spiazzare il pubblico poco dopo l’inizio? Una risposta sensata è in arrivo da parte di Craig Mazin e Neil Druckmann, entrambi interessati a raccontare quanto già accaduto nel videogioco The Last of Us Part II.

The Last of Us 2, gli ideatori spiegano perché quella morte doveva avvenire proprio nel secondo episodio

Nel corso del secondo episodio, trasmesso in Italia in TV via Sky Atlantic e in streaming in esclusiva su NOW, The Last of Us ha introdotto uno degli eventi più sconvolgenti della sua trama, che di seguito racconteremo. Così come accade nel videogioco, anche nella serie tv il pubblico è costretto a dire addio a Joel (Pedro Pascal). Il passato ha bussato alla sua porta e armato fino ai denti: per Joel non c’è via di fuga e soccombe agli attacchi vendicativi di Abby, una giovane donna ben addestrata che dopo cinque anni ha finalmente raggiunto il suo obiettivo. Abby vuole che Joel paghi per lo sterminio delle Luci avvenuto nella prima stagione, ma soprattutto per quello che ha fatto a suo padre, il chirurgo disarmato che avrebbe operato Ellie se Joel non l’avesse impedito. A causa delle proprie scelte, Joel nel secondo episodio muore sotto gli occhi stravolti di Ellie. Ma perché raccontarlo in una fase iniziale della stagione? La risposta è arrivata dagli ideatori. Ai microfoni di Variety, Druckmann ha precisato che rinviare questo momento avrebbe potuto danneggiare la storia:

Penso che dovessimo semplicemente tornare ad immergersi nella serie. Anche nel gioco, ci vuole circa un’ora prima di arrivare a quel momento. Ma sapevamo anche che dovevamo farlo abbastanza presto, perché questo è l’evento scatenante di questa storia. Quindi sì, scegliamo sempre ogni possibile interpretazione, ma più si andava avanti con la stagione più ci sembrava di tergiversare invece di arrivare al nocciolo della questione.

Mazin, dal suo canto, ha ammesso che temporeggiare non avrebbe aiutato i fan del videogioco: “Avremmo rischiato di tormentare le persone. Non è quello che volevamo fare. Se il pubblico sa che quel momento sta per arrivare, inizieranno a sentirsi tormentati. E chi invece non lo sa finirà per scoprirlo, perché parleranno del fatto che non è ancora accaduto. Volevamo assicurarci che facesse parte della storia in modo naturale e non fosse una meta-funzione del nostro desiderio di turbare il pubblico”.

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