Star Trek: Discovery, Bryan Fuller se ne tira fuori
Lo sceneggiatore e produtore rivela: "Non sono coinvolto nella produzione o post-produzione".
Il passo indietro di Bryan Fuller dalla nuova serie di CBS All Access Star Trek: Discovery è ora totale. Dopo aver rinunciato all'incarico di showrunner in seguito ad alcune tensioni con CBS Television Studios, lo sceneggiatore e produttore esecutivo, colui che era stato identificato come il creativo più qualificato per la non facile impresa di riportare sul piccolo schermo uno dei franchise più famosi della fantascienza anche in virtù dei suoi trascorsi in Deep Space Nine e Voyager, ha rivelato in un'intervista con Newsweek che non sarà coinvolto in nessun altro modo nella sua realizzazione, neppure come produttore esecutivo.
"Non sono coinvolto nella produzione o post-produzione. Quindi posso solo dare loro il materiale che gli ho dato e sparare che gli sia utile. Sono curioso di vedere che cosa ne faranno" ha detto Fuller, riconoscendo una sua responsabilità nella triste vicenda per via dei suoi numerosi impegni - incluso l'adattamento di American Gods a Starz - che ne hanno tardato la produzione. "Viste le mie altre responsabilità, non ho potuto fare per Star Trek ciò che CBS aveva bisogno fosse fatto nel momento in cui andava fatto", ha continuato. "Mi rattrista, ma era una situazione che non poteva essere risolta altrimenti, così ho dovuto lasciare”.
Prevista inizialmente a febbraio del prossimo anno e poi rinviata a maggio, Star Trek: Discovery andrà in onda in Italia in contemporanea con gli Stati Uniti su Netflix. Al momento non è chiaro se i nuovi showrunner Aaron Harberts e Gretchen Berg daranno alla serie una direzione diversa da quella di Fuller, mentre sappiamo da pochi giorni che Michelle Yeoh (La tigre e il dragone), Doug Jones e Anthony Rapp (The Knick) faranno parte del cast.