Justified: City Primeval, Timothy Olyphant nella prima foto del revival
La nuova serie, ambientata 10 anni dopo l'originale, andrà in onda su FX nel 2023.

Raylan Givens è tornato, e sebbene tutto in lui sembri uguale a prima (a parte qualche pelo bianco in più), in realtà molte cose sono cambiate nella sua vita. Nel 2023, l'agente federale interpretato dal nominato all'Emmy Timothy Olyphant sarà di nuovo in tv con Justified: City Primeval, revival dell'appassionante crime drama basato sui romanzi di Elmore Leonard conclusosi nel 2015 dopo sei stagioni di successo. Entertainment Weekly ne ha diffuso la prima foto - uno scatto tutto dedicato al protagonista, che trovate qui in basso - mentre proseguono le riprese a Chicago.
Cosa ci aspetta di Justified: City Primeval
Leggendo "Chicago", i fan di Justified probabilmente avranno storto il naso. In effetti, la nuova serie è ambientata in una nuova città, che non è Chicago ma Detroit. Lo stesso Raylan ci sarà presentato come un uomo nuovo. E nuovo sarà anche il suo avversario, un nemico ben più impegnativo di Boyd Crowder. "È molto, molto nuova. Non esattamente la vecchia Justified", ha riconosciuto il co-showrunner Dave Andron. "Solo coloro che hanno letto il romanzo Sfida a Detroit potrebbero farsi un'idea, ma credo che chi non l'ha fatto e si aspetta la cosa di prima, sarà molto sorpreso".
Justified: City Primeval si svolge 10 anni dopo il finale della serie originale. Raylan Givens si è lasciato la sua città natale nel Kentucky alle spalle e ora vive a Miami, bilanciando la sua vita come U.S. Marshal con le sue responsabilità come padre part-time della figlia quattordicenne, Winona (interpreta dalla figlia di Olyphant, Vivian). Un incontro casuale su una desolata autostrada della Florida porta Raylan a Detroit, dove incontra Clement Mansell, un violento e sociopatico che è già sfuggito alle grinfie dei migliori di Detroit e mira a farlo di nuovo, e il suo potente avvocato, Carolyn Wilder. Con i tre personaggi in rotta di collisione nel classico stile Elmore Leonard, non ci resta che attendere per scoprire chi di loro uscirà vivo da questa storia.
Perché una nuova serie?
EW ha chiesto giustamente a Andron e Michael Dinner perché sono voluti tornare nel mondo di Justified con una nuova serie dopo che l'originale si era conclusa così perfettamente. Quest'ultimo ha risposto: "Eravamo consapevoli di aver finito nel modo giusto, di aver chiuso [la storia], di averla guidata verso il tramonto. Alcune serie non riescono a farlo - staccano la spina e non riesci a provare un senso di completamento e ti penti del fatto che non sei riuscito a finirla nel modo giusto. Noi sentivamo di averlo fatto. Non abbiamo mai avuto intenzione di rimettere i piedi nell'acqua. Ma c'era questo libro, Sfida a Detroit, che è una specie di gioiello del lavoro di Elmore Leonard. Era il suo primo romanzo poliziesco a Detroit ed è con questo che è diventato un'eminenza della narrativa poliziesca americana".
"Molti avevano già cercato di adattare questo libro. Anni fa, Sam Peckinpah ci era quasi riuscito con un film, anche Quentin Tarantino voleva farlo, e molti volevano farlo in tv, sullo streaming o via cavo", ha continuato Dinner. "Ci siamo fatti le ossa con Justified e, alcuni anni dopo, il figlio di Elmore mi ha chiesto di farlo come se fosse una cosa a sé. Ho sempre amato il libro, ne abbiamo sempre parlato quando eravamo nella stanza degli sceneggiatori della serie originale, quindi l'intenzione era quella: sarebbe stata una cosa a se stante. Poi, un giorno, il telefono ha squillato ed era Tim Olyphant. Ha detto: 'Ero sul set con Quentin [si vocifera che il regista potrebbe dirigere la nuova serie] e stavamo parlando di Sfida a Detroit. Abbiamo pensato che sarebbe un gran momento per [riportare in onda] Justified'. Perciò, abbiamo iniziato ad accarezzare l'idea ed FX era dei nostri. È stato molto difficile da mettere insieme perché la situazione dei diritti era un po' torbida - una parte apparteneva ai proprietari, una parte alla MGM che per diverse volte avrebbe voluto farne un film, e ci è voluto un po' per farlo funzionare, ma alla fine ce l'abbiamo fatta".
Il co-showrunner ha concluso: "Ci siamo divertiti molto per sette anni in questa serie, quindi l'idea era di farne un lungo film, una miniserie, che non cercasse realmente di tornare ai tempi di Justified, ma un mashup tra il libro e il personaggio che abbiamo amato, non per ripercorrere il passato ma guardando questo personaggio come se abbia avuto tre capitoli nella sua vita e questo fosse il secondo. Lo abbiamo catapultato in questa storia, e a Dave e a me piace dire che la strada davanti a lui è molto più corta di quella dietro di lui. È in un momento della sua vita in cui è questo anacronismo ambulante: può quest'uomo sopravvivere in un mondo che non è lo stesso al quale è abituato? Il mondo è cambiato politicamente, sociologicamente, e lui è cambiato come uomo, ed è lì che lo troviamo".
Foto: Chuch Hodes, FX (Entertainment Weekly)