Dahmer: Ryan Murphy spiega così il successo dell'inquietante serie tv su Jeffrey Dahmer
Lo sceneggiatore e produttore ai giornalisti: "Le persone cercano un posto dove riporre la loro ansia".
Probabilmente ve lo sarete domandati anche voi: come può il racconto di una storia così raccapricciante, quella del serial killer Jeffrey Dahmer, anche conosciuto come il cannibale di Milwaukee, suscitare così tanto interesse nelle persone, al punto da spingere Netflix a trasformare Dahmer - Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer in una serie antologica e ordinare altre due stagioni? La risposta, o almeno una propria interpretazione, l'ha fornita Ryan Murphy, co-ideatore, sceneggiatore e produttore esecutivo, durante un recente incontro con i giornalisti.
Il motivo della popolarità di Dahmer
Nel suo primo mese di disponibilità, Dahmer è stata fruita dagli abbonati al servizio streaming per 856,22 milioni di ore, stando ai dati forniti da Netflix stesso. Questo la rende la terza serie più vista di sempre sulla piattaforma, dietro Squid Game (1,65 miliardi) e la stagione 4 di Stranger Things (1,35 miliardi). Questo successo è il risultato di un mix di obiettivi centrati, a cominciare dall'intimo e onesto stile narrativo e dall'interpretazione del protagonista Evan Peters, non c'è dubbio. "Si può dire di tutti coloro che hanno realizzato la serie che lo hanno fatto con la massima cura", ha riconosciuto Murphy prima di esprimersi sul motivo per cui Dahmer abbia toccato così tante persone e generato così tante visualizzazioni. "Ho un paio di teorie", ha detto. "Il mondo è così oscuro [oggi], le persone cercano un posto dove riporre la loro ansia. Sin dal Covid, la gente è preoccupata per la salute mentale".
Leggi anche Netflix rinnova le serie di Ryan Murphy Mostro e The WatcherMurphy ha ricordato di aver passato anni a fare ricerche per la serie, con l'obiettivo di fare molto più che esplorare la mente di un assassino squilibrato. "Non eravamo interessati a 'Jeffrey Dahmer, il mostro'", ha aggiunto. Piuttosto, "Cosa lo ha reso il mostro? Chi è stato complice nella creazione del mostro? Abbiamo cercato di affrontare il razzismo sistemico, l'omofobia, sempre tenendo a mente le vittime".