Black Mirror 7, Bestia Nera: Il vero significato del titolo dell'episodio
Il secondo episodio della settima stagione di Black Mirror, Bestia Nera, è una riflessione su quanto l'odio e il risentimento che ci portiamo dietro dal passato possano avere conseguenze devastanti: la spiegazione dell'ideatore.

Nel secondo episodio della stagione 7 di Black Mirror, il titolo Bestia Nera (in originale Bête Noire) non è un'espressione francese scelta a caso, ma racchiude in sé il tema dell'intero racconto che vede protagoniste due ex compagne di liceo che si ritrovano a lavorare insieme dopo anni, con un epilogo tragico. In diversi contesti, Bête Noire può assumere diversi significati: da "nemico giurato" a "qualcosa particolarmente detestata". In questo episodio di Black Mirror, però, assume un'accezione ben precisa e molto simbolica: Maria (Siena Kelly) è la "bestia nera" di Verity, il bersaglio del suo odio radicato nel passato, ma anche la manifestazione di un trauma mai superato. Lo hanno spiegato, parlando con Tudum, l'ideatore della serie Charlie Brooker e Rosy McEwen, l'attrice che interpreta Verity.
Black Mirror 7, la trama di Bestia Nera
La trama di Bestia Nera ruota attorno a Maria, una ricercatrice di successo, e Verity, una ex compagna di liceo con un conto in sospeso. Verity, per quella che sembra un'apparente casualità, irrompe nella vita di Maria con un solo obiettivo: vendicarsi di chi, anni prima, aveva diffuso un pettegolezzo umiliante su di lei. Con l'aiuto di un avanzatissimo sistema quantistico, Verity riesce a manipolare la realtà a suo piacimento, riscrivendo i fatti e facendo passare Maria per folle. Ma la narrazione si ribalta, culminando in un finale paradossale e dark, come ci ha abituati Black Mirror.
Il significato del titolo e la spiegazione del finale
Secondo Charlie Brooker, creatore della serie, Bestia Nera è una riflessione sulle cicatrici invisibili dell'adolescenza e su come possano diventare "armi" nell'età adulta. "È un finale quasi scherzoso, ma spero che sia leggermente assurdo", ha dichiarato Brooker confessando che inizialmente aveva pensato a un epilogo ancora più cupo, con Maria vestita come una despota totalitaria. Alla fine ha optato per qualcosa che si rifacesse di più a Il Trono di Spade, definendo il look finale di Maria come "un po' Beyoncé, un po' Khaleesi".
Ma il senso profondo del titolo si può cogliere anche sul piano emotivo. Come ha spiegato Rosy McEwen: "È una nostra scelta decidere se aggrapparci a qualcosa o lasciarlo andare. Il fatto che Verity non sia mai riuscita a farlo è davvero straziante". Per Verity, Maria non è solo una persona, è il simbolo di tutto ciò che ha rovinato la sua adolescenza. È la sua bête noire, la figura da odiare, temere e, infine, distruggere.
Leggi anche Black Mirror 7: La spiegazione del finale del primo episodio, Gente comune, uno dei più cupi di sempreLa scelta di un titolo misterioso
Il titolo, però, è anche un riferimento a un dettaglio della trama. Maria viene presentata come la mente dietro la famosa Chili Flake Bête Noire, un dolce creato per la sua azienda. Si tratta di una sottile ironia che ci mostra quanto una stessa parola possa assumere significati diversi: ciò che per alcuni è una prelibatezza, per altri può essere veleno. Brooker, inoltre, ha rivelato che aveva pensato anche a un titolo diverso per l'episodio. "Non eravamo sicuri di come chiamarlo. A un certo punto si chiamava 'L'Anello della Verità' perché c'era una versione precedente in cui Verity aveva un anello invece di un ciondolo", ha raccontato a Tudum. Poi, però, ha optato per un titolo meno didascalico. "Continuavo a pensare che fosse un po' troppo esplicito. Mi piace che i titoli siano sempre un po' misteriosi", ha concluso.