La recensione dell'action-horror Underworld: La ribellione dei Lycans
Arriva nelle nostre sale, dopo l'anteprima all'ultimo Future Film Festival, il prequel di una saga che ha avuto il merito di riportare in auge le ataviche figure orrorifiche di Vampiri e Licantropi. Len Wiseman non dirige ma patrocina l'operazione.
Underworld: La ribellione dei Lycans - la recensione
Non è necessario essere dei fan di Underworld e Underworld : Evolution (2006) per apprezzare (o rimanere indifferenti davanti a) Underworld – La ribellione dei Lycans. Il regista e ideatore dei primi due episodi della serie, Len Wiseman, ha puntato infatti a un prequel alle vicende narrate nei precedenti film interpretati da sua moglie Kate Beckinsale, tenendosi più ai margini dell'operazione, limitandosi a scrivere e produrre.Se le opere originali ruotavano sulle avventure della vampira Selene, al centro della millenaria guerra senza esclusione di colpi tra la razza dei Vampiri e quella dei Lycan (licantropi), La ribellione dei Lycans ci spiega come quella guerra sia nata, argomento già accennato in Evolution: l'asservito licantropo Lucian, amante di Sonja, vampira figlia del leader dei succhiasangue Viktor, fa scoccare con il tradimento del padrone la scintilla che porta la sua razza a ribellarsi al giogo di Viktor. Mille anni prima delle avventure di Selene, l'operazione approfondisce quindi essenzialmente le figure di Lucian e Viktor, presenti già nel seminale Underworld del 2003.
Affidato alla regia di Patrick Tatopoulus, esordiente dietro la macchina da presa ma scenografo ed effettista veterano, collaboratore di Wiseman proprio nella serie in questione, La ribellione dei Lycans ha un valore direttamente proporzionale all'affezione che si possa nutrire per la qualità narrativa della saga. Da un punto di vista tecnico, l'elementare sceneggiatura (scritta con Danny McBride) funziona e ha il merito di non cedere a lungaggini, rappresentando un tentativo di espandere ulteriormente un background narrativo onesto che aveva in passato convinto anche i critici più detrattori della messa in scena. Esteticamente, tuttavia, il film ha una confezione troppo priva di guizzi e accademica per rimanere impresso nello spettatore non fan: per la sua adesione a un genere priva di nuove letture, La ribellione dei Lycans è il tipo di prodotto che avrebbe più senso come straight-to-video, garantendo comunque una performance sicura (e d'altronde rodata) da parte di Sheen nei panni di Lucian e soprattutto da parte di Nighy, la cui recitazione spesso sopra le righe si riconferma perfetta per questa tipologia di parte. Rispettosa nei confronti di Kate Beckinsale, al punto da somigliarle in più di un'occasione, Rhona Mitra nel contesto è una convincente presenza femminile.
- Giornalista specializzato in audiovisivi
- Autore di "La stirpe di Topolino"