Too Big To Fail, il film di Curtis Hanson
02 novembre 2011
Too Big to Fail, film tv targato HBO dedicato dal regista Curtis Hanson al crack Lehman Brothers, basato sul libro-inchiesta omonimo di Andrew Ross Sorkin, è stato proiettato in anteprima al Festival di Roma
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Too Big To Fail, il film di Curtis Hanson presentato al Festival di Roma
In programmazione il 4 novembre alle 21:10 su SkyCinema1HD, Too Big to Fail, film tv targato HBO dedicato dal regista Curtis Hanson al crack Lehman Brothers, basato sul libro-inchiesta omonimo di Andrew Ross Sorkin, è stato proiettato in anteprima al Festival di Roma.
Nel 2008 i nodi finanziari vennero al pettine: la concessione deregolarizzata dei subprime (prestiti concessi cioè a chi è stato e molto proabilmente sarà inadempiente) aveva permesso alle banche d'affari di prosperare all'inverosimile, finché vari fattori, tra cui l'abbassamento dei prezzi delle case, non mise in ginocchio i debitori insolventi e le stesse banche che a loro si erano legate, con un effetto domino catastrofico.
Il film segue le frenetiche settimane vissute con angoscia dell'allora Segretario al Tesoro americano Hank Paulson, interpretato da un convinto William Hurt.
Dalla sua figura si deduce l'amara morale della vicenda: ex amministratore dell'istituto di credito Goldman-Sachs, Paulson era stato in precedenza un grande fautore della deregolarizzazione dei prestiti.
La stessa strategia si rivelò per lui un boomerang quando nelle stanze del potere si vide costretto ad arginarne le conseguenze apocalittiche con l'odiato intervento dello Stato per coprire le perdite e stabilizzare i mercati, in particolar modo di fronte al collasso imminente del quarto istituto più massiccio, la Lehman Brothers.
Suona come una legge del contrappasso, che nel film di Hanson diventa un contrappasso per l'intero paese: le conseguenze internazionali delle garanzie disattese richiedono un intervento degli Stati Uniti come nelle più famose guerre, ma questa volta è difficile ammantare l'intervento di eroismo, dato che la responsabilità dell'apocalisse è in casa propria.
Con Too Big to Fail Curtis Hanson cerca con comprensibile difficoltà di dare un ritmo a vicende che si potrebbero considerare erroneamente noiose o, peggio ancora, lontane.
Sullo schermo scorrono le immagini di danarosi boss impegnati a discutere rapidamente di movimenti finanziari sconosciuti ai più, ma che purtroppo colpiscono tutti. E forse sono proprio "i più" a soffrirne maggiormente.
Anche se il film appare più come una docufiction di lusso, con star come Paul Giamatti, Billy Crudup, Topher Grace, Cynthia Nixon, James Woods, Tony Shalhoub e James Woods addette alle ricostruzioni di reali incontri, lo spettatore con un senso di responsabilità deve apprezzare la funzione sociale del lavoro svolto.
L'immagine del potere che traspare in Too Big to Fail è agghiacciante: per la durata del film le sorti del mondo non sono decise dal Presidente degli Stati Uniti o dai suoi colleghi delle nazioni straniere, nè da parlamenti confusi, ma da un Ministro del Tesoro, dirigenti delle banche, multimiliardari e broker. Si sapeva, si dirà, ma toccarlo con mano è un'altra questione. Capire è importante quanto delegare.
- Giornalista specializzato in audiovisivi
- Autore di "La stirpe di Topolino"
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