The Stag - la nostra recensione della commedia irlandese di John Butler

25 agosto 2014
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Dall'Irlanda arriva una divertente commedia campione d'incassi in patria.

The Stag - la nostra recensione della commedia irlandese di John Butler

Thank God for the Irish!, viene da dire vedendo The Stag, opera prima di John Butler, cosceneggiata insieme all'attore e regista Peter McDonald, che nel film interpreta l'irresistibile The Machine. C'è davvero da essere grati per questi irlandesi, che hanno un senso dell'umorismo meraviglioso e sanno scherzare su stessi e sulle proprie fissazioni religiose e culturali, U2 inclusi.

E' dall'humus di una terra e una cinematografia in genere colpevolmente ignorate dalla nostra distribuzione, che nasce un film come questo, una storia davvero unica di amicizia maschile raccontata attraverso una festa di addio al celibato molto particolare. Per una volta, con sollievo, non vediamo i partecipanti al rito abbrutirsi tra sbornie colossali, amnesie, prostitute e improbabili avventure fuori di testa nel deserto del Nevada, ma immersi controvoglia nella natura selvaggia di un freddo novembre irlandese. Cosa potrebbe esserci di più simbolico e rituale di un weekend di ritorno alla natura?

Il promesso sposo dal nome impronunciabile, Fionnan, viene costretto a parteciparvi dalla futura sposa, quando dimostra di essere letteralmente ossessionato dalla preparazione del matrimonio. E' così che cinque urban guys - lui, l'amico del cuore e testimone di nozze Davin, il fratello dello sposo Kevin col compagno Kevin e l'amico Simon - partono attrezzatissimi, con bussola, tenda e abbigliamento adatto alla bisogna, per un'avventura senza sorprese. O almeno così dovrebbe essere, se all'ultimo minuto e dopo una serie di spassosi tentativi di depistaggio non li raggiungesse il temutissimo futuro cognato, chiamato da tutti, famiglia inclusa, The Machine (con l'articolo). Come spesso accade, dopo una serie di disastri sarà proprio la sua presenza a fare da catalizzatore per i sentimenti di tutti gli uomini coinvolti e a dar loro un senso dell'amicizia più intimo e profondo al quale non avevano mai veramente pensato.

The Stag è un film che fa ridere, fa riflettere e a tratti commuove, ben scritto e soprattutto reso vivo e recitato benissimo da un gruppo di comedians d'eccezione, su cui troneggiano Andrew Scott - il talentuoso attore che molti di noi hanno scoperto come Moriarty nella serie Sherlock - che interpreta con un fondo di dolce malinconia il testimone dello sposo, e Peter McDonald, travolgente nel ruolo del terribile cognato che sotto la scorza da macho irresponsabile nasconde un'impensabile vulnerabilità.

Il titolo, a proposito, significa il maschio del cervo e per traslato la festa di addio al celibato, in questo caso senza connotazioni porno. Se vi piacciono i film che non credono negli stereotipi e vi fa piacere vedere un gruppo di uomini che si mettono a nudo (anche letteralmente) senza rendersi impietosamente ridicoli, siamo certi che The Stag faccia al caso vostro. In fondo dietro l'amore, il matrimonio e l'amicizia, ci sono gli stessi desiderii e  necessità: prendersi cura l'uno dell'altro per quanto diversi si possa essere, proprio come dice la liberatoria canzone simbolo del film, One degli U2,  da cantare in coro a squarciagola.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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