The Miracle Club: la recensione del film di Thaddeus O' Sullivan con un cast femminile eccezionale
Il regista di December Bride dirige uno splendido gruppo di attrici in una storia di miracoli mancati e colpe passate, per un piccolo film di buoni sentimenti, edificante ma divertente. La recensione di Daniela Catelli.
Quando si parla di Lourdes, scattano due sentimenti contrapposti: per i credenti è un luogo sacro, reso celebre in tutto il mondo anche al cinema da Bernadette, il fluviale film di Henry King con Jennifer Jones del 1943, tratto da un romanzo di Franz Werfel. Per gli scettici, gli atei e i comici è solo un posto su cui fare battute, riferite alla sua fama di luogo miracoloso: come diceva Woody Allen in Io e Annie, parlando dello psicanalista da cui andava da 15 anni, “mi concedo un altro anno poi vado a Lourdes”. Nel caso delle protagoniste di The Miracle Club, donne della working class irlandese nel 1967, cattoliche, multitasking, instancabili, a volte con famiglie numerose e mariti che in casa non fanno nulla, è sinonimo di miracolo, l’unico posto al mondo da dove si può uscire guarite, da mali fisici e forse anche spirituali. E’ così che tre di loro, Eileen (Kathy Bates), piena di figli e nipoti e con una malattia che tiene segreta a tutti, la più anziana Lily (Maggie Smith), che ha perso l’unico figlio in mare e Dolly (la debuttante Agnes O’Casey), una giovane madre il cui bambino ha smesso di parlare, partecipano ad una gara di talenti musicali (e chi meglio degli irlandesi in questo?) organizzata dal parroco per vincere un viaggio a Lourdes. A loro si unirà Chrissie (Laura Linney), figlia di una loro amica defunta, rientrata con grande scandalo delle anziane signore giusto in tempo per il funerale della madre dopo 40 anni di misteriosa assenza.
The Miracle Club è un piccolo film indipendente dalla lunga gestazione, ma non è, come si potrebbe pensare, una storia solo per vecchie signore, bigotti o cattolici praticanti: le sue protagoniste, per quanto credenti, sono piene di dubbi, si irritano nel vedere che essenzialmente di un luogo di culto si è fatto mercato di gadget, restano malissimo quando scoprono il numero effettivo di miracoli confermati da quando la giovane Bernadette disse di aver visto la Madonna nella grotta di Massabielle, nel 1858, arrivano a parlare di peccati per loro inconfessabili come il suicidio e l'aborto, i loro drammi vissuti e mai rivelati. Ma per queste bizzarre compagne di viaggio la gita a Lourdes è anche un'occasione più unica che rara di andare all’estero, un viaggio che riserva molte sorprese e da cui torneranno cambiate: se non miracolate, riconciliate coi propri - anche terribili - errori. E il vero miracolo lo troveranno quando saranno di nuovo a casa.
Il regista Thaddeus O’ Sullivan, di cui ricordiamo December Bride e Niente di personale, non è nuovo a raccontare i drammi del suo paese e la condizione femminile del secolo scorso, che qua trova accenti di verità a partire dall’esperienza personale di un viaggio fatto da sua madre, ma soprattutto grazie alla performance di un gruppo di attrici straordinarie. Se Maggie Smith è un’istituzione riconosciuta e non ci stupiamo più della sua bravura, a brillare su tutte in questo caso è Kathy Bates, che si butta anima e corpo in un ruolo che la riconnette con la terra d’origine dei suoi, tanto da sfoggiare, in versione originale, un perfetto accento irlandese. C’è molta sintonia tra le protagoniste, a cui si aggiunge in ruoli minori ma molto curati il comparto maschile, tra cui fa molto piacere ritrovare Stephen Rea nei panni del marito di Lily, costretto con un certo imbarazzo a comprendere dall’esperienza quanto sia straordinario e non riconosciuto tutto quello che le donne fanno quotidianamente in famiglia. Se The Miracle Club non è un capolavoro, è uno di quei film che grazie al contributo dei suoi interpreti si vedono con piacere e divertimento, uno spaccato di vita di tanto tempo fa e un omaggio a una generazione di donne, fallibili e resistenti, tanto lontane in apparenza da noi, con cui in fondo abbiamo parecchio in comune.
- Saggista traduttrice e critico cinematografico
- Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità