Se sposti un posto a tavola - la recensione del film
La commedia francese della regista Raynal mette in scena diversi sviluppi della stessa storia mescolando le coppie e i rispettivi destini senza strappando qualche sorriso ma non troppo
Che il destino sia scritto o da scrivere è quel grande dibattito che ogni generazione tramanda alla successiva. Naturalmente la risposta è soggettiva e dipende da quale corrente di entusiasmo si è trascinati. A volte ci si sente capaci di scrivere la propria storia (più facilmente in giovane età), a volte ci si rassegna di fronte a quelle che sembrano grandi manovre ultraterrene (più facilmente in età meno giovane). Il cinema ha affrontato l’argomento svariate volte, essendo questo un buon abito per ogni trama romantica. La commedia francese Se sposti un posto a tavola si focalizza su quattro coppie usando lo stratagemma del “cosa sarebbe cambiato se…”.
Il giochetto lo si è visto in due noti film, l’inglese Sliding Doors e il tedesco Lola corre, ma la strada percorsa dalla commedia dell’esordiente regista Christelle Raynal non ha risvolti drammatici o d’azione come i titoli a cui si ispira. Partendo da un pranzo di matrimonio, la storia racconta le evoluzioni sentimentali di quattro uomini e quattro donne seduti ad un tavolo durante la cerimonia. A seconda dei posti scelti e dalla conversazione con un diverso vicino di sedia il futuro dei personaggi può essere molto diverso. Se sposti un posto a tavola mette in scena tre diversi sviluppi, circa 20 minuti l’uno, ricominciando ogni volta da lì, dalla tavolata e dalle combinazioni di sedute.
Non così originale come vorrebbe essere, il film punta sul fronte comico creando personaggi molto caricaturali, come il medico infedele e la moglie esaurita o il gallerista snob e la moglie ninfomane. Ma di base tutti gli otto elementi cercano di placare le proprie smanie sentimental-sessuali, così come la regista placa a stento il desiderio di arrivare al lieto fine. Per tutti. Qualche sorriso il film lo strappa, ma la Francia ci ha abituato a commedie di ben altro spessore, sia intellettuale, sia puramente comico. Il romanticismo non regge da solo tutta la storia che, nonostante la confezione brillante, annoia un po’ senza che il destino possa intervenire in alcun modo.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web