La recensione di Ponyo sulla scogliera, il nuovo film di Hayao Miyazaki
Dopo aver conquistato pubblico e critica al Festival di Venezia 2009, dove è stato presentato in concorso, Ponyo sulla scogliera sbarca nelle sale italiane e promette di conquistare il pubblico di ogni fascia d'età.
Ponyo sulla scogliera - la recensione
Ponyo sulla scogliera è l’ennesimo splendido lavoro di un genio dell’animazione, che continua con caparbietà a creare mondi e fiabe affascinanti e coinvolgenti, in grado di meravigliare e di “risvegliare il fanciullo addormentato che è in noi,” per dirla con Marco Müller, direttore di quella Mostra del cinema di Venezia che ha ospitato il film in concorso lo scorso anno e che in precedenza aveva tributato il Leone d'Oro alla carriera al suo autore, Hayao Miyazaki.
Forse segnato da alcune critiche relative alla supposta eccessiva elaborazione e complessità del suo film precedente, Il castello errante di Howl, Miyazaki ha ricaricato le batterie al mare e ha realizzato un film ispirato a quel soggiorno e caratterizzato da una linearità e una semplicità di segno grafico e di struttura narrativa che non fanno altro che esaltarne le doti affabulatorie e fiabesche. Ponyo sulla scoglieraè infatti una fiaba classicissima, un racconto solo in apparenza infantile, stratificato e ricco di tutte quelle suggestioni e delle tematiche che sono tipiche e ricorrenti del regista nipponico: dal legame con la natura alla magia di cose, luoghi e creature, passando per i percorsi di crescita ed emancipazione dei più piccoli così come per quelli dell’accettazione della vecchiaia e della morte per i più anziani. Ma tale e tanta ricchezza tematica viene avvolta intorno ad un filo narrativo di esemplare semplicità, tanto da renderla lieve, fresca e apparentemente impalpabile.
Quest’apparente semplicità narrativa fa il paio con quella visiva: Ponyo sulla scogliera è un film dai tratti al limite dell’essenziale, con fondali e oggetti visibilmente realizzati a mano con l’uso di matite e pastelli colorati e personaggi – specie la piccola Ponyo, sia nella sua forma pesce che in quella umana – deliziosi, esilaranti e commoventi. Ma anche qui la semplicità del tratto non impedisce a Miyazaki di dare vita a scene grandiose per immaginazione e realizzazione, all’interno delle quali si alternano grandiosa epicità e minimalismi ricchi di romanticismo.
Temi, aspetto, personaggi e sentimenti espressi fanno di Ponyo sulla scogliera un piccolo, grande film. Realizzato da un regista che è grande. E basta.
- Critico e giornalista cinematografico
- Programmatore di festival