Parenti serpenti, film diretto da Mario Monicelli, segue le vicende della famiglia Colapietro durante le festività natalizie. Come ogni anno, tutti i parenti si recano nella casa dell’anziano nonno Saverio - ex carabiniere affetto da una leggera demenza - e della vivace nonna Trieste, felice di avere tutti e quattro figli di nuovo a casa, con i rispettivi partner e figli.
Al tavolo di Natale c’è la nevrotica Lina (Marina Confalone) con il marito Michele e il figlio Mauro; la depressa casalinga Milena (Monica Scattini) col coniuge Filippo; il comunista Alessandro (Eugenio Masciari) con la moglie snob Gina (Cinzia Leone) e l’impacciata figlia Monica; infine c’è Alfredo (Alessandro Haber), l’unico figlio ancora scapolo.
Tra il cenone, la tombola e i regali, tutto sembra scorrere come al solito, finché durante il pranzo di Natale, Trieste fa un annuncio che lascia i commensali sbigottiti: lei e Saverio sono ormai troppo vecchi per vivere da soli, tuttavia non se la sentono di andare in ospizio, così sarà uno dei figli a prendersi cura di loro: però che decidano loro chi vuole prendersi una tale responsabilità.
Dopo un’iniziale costernazione, hanno inizio delle litigiose riunioni segrete tra i quattro fratelli per decidere cosa fare, in cui si frantuma per sempre tutta l’ipocrita solidarietà familiare, tra accuse, segreti, vecchi rancori, gelosie e becero materialismo.
"Il film di Mario Monicelli presenta un quadro desolante della vita piccola borghese italiana, anche in un piccolo paese, dove le tradizioni sono soltanto folclore ed esteriorità, la religione è superficiale, e regna in realtà l'egoismo più spietato. Durante i giorni di festa in famiglia abbondano le grandi abbuffate e gli abbracci, ma serpeggiano (anche prima della crisi) risentimenti nascosti e velenosi. Forse le intenzioni del regista sarebbero di denuncia, ma Monicelli usa un tono troppo acre e perfido, che non risparmia nulla. E quando si arriva all'uccisione dei genitori ingombranti, decisa da tutti con cinismo feroce, per mezzo di una sola occhiata, mentre ascoltano l'involontario suggerimento dato dalla televisione con la notizia di un incidente analogo, e si vedono poi i figli assassini starsene tranquillamente al veglione (mentre sanno bene cosa accadrà), il limite del grottesco viene superato e si provano orrore e repulsione. La prima parte del film si dilunga troppo in scenette bozzettistiche, l'ultima è certamente condotta tecnicamente meglio. Tutti gli attori sono ottimi, specie Marina Gonfalone, nel ruolo di Lina." ('Segnalazioni Cinematografiche', vol. 114, 1992)
Nel 1993 la pellicola ha ricevuto un Nastro d'argento per i migliori costumi.
Le riprese sono state effettuate soprattutto a Sulmona, città abruzzese in cui è ambientata la vicenda.
La parte di Alfredo era stata scritta per Giorgio Gaber, che tuttavia rifiutò. Il cantautore aveva già collaborato con Monicelli in Rossini! Rossini! (1990).
Attore | Ruolo |
---|---|
Tommaso Bianco | Michele |
Renato Cecchetto | Filippo |
Marina Confalone | Lina |
Alessandro Haber | Alfredo |
Cinzia Leone | Gina |
Eugenio Masciari | Alessandro |
Paolo Panelli | Nonno Saverio |
Monica Scattini | Milena |
Pia Velsi | Nonna Trieste |
Eleonora Alberti | Monica |
Riccardo Scontri | Mauro |
Alfredo Cohen | 'La Fendessa' |
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