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BIOGRAFIA DI ALESSANDRO HABER
Attore, regista e cantante. Di padre rumeno e madre italiana, trascorre gran parte della sua infanzia in Israele e all'età di nove anni torna in Italia. Fin da piccolo nutre una certa passione per la recitazione e appena ne ha la possibilità vi si butta a capofitto. È appena ventenne quando recita per la prima volta in un film di Bellocchio, "La Cina è vicina"(1967), a cui seguono piccole parti per conto di numerosi registi importanti, come: i fratelli Taviani, Bernardo Bertolucci e Federico Fellini. La sua, quindi, è una lunga gavetta ma di tutto rispetto, che gli permette di perfezionarsi moltissimo e crescere qualitativamente. Recita per Nanni Moretti in "Sogni d'oro"(1981) con Laura Morante; con Ugo Tognazzi e Philip Noiret in "Amici miei - Atto II"(1982), di Mario Monicelli; partecipa al film esordio di Gabriele Salvatores, "Sogno di una notte d'estate"(1983) e nel 1986 Pupi Avati lo scrittura per "Regalo di Natale". In quest'ultimo ha finalmente un ruolo da protagonista ed è il suo primo vero successo. Inoltre, il sodalizio con Avati risulta veramente vincente. Il 1986 in generale, cinematograficamente parlando, è davvero un anno fortunato. Compare in: "La donna del traghetto" di Amedeo Fago, "Anche lei fumava il sigaro" di Alessandro di Robilant, "Grandi magazzini" di Castellano Pipolo, "Innocenza" di Villi Hermann e "Com'è dura l'avventura" di Flavio Mogherini. Nel 1989 arriva anche il primo Nastro d'Argento come miglior attore non protagonista per il film, "Willy Signori e vengo da lontano" di Francesco Nuti. Come fosse un attore di teatro costantemente in tournée, la sua agenda è sempre fitta di impegni. Ottiene un altro Nastro d'argento e un David di Donatello come miglior attore non protagonista per il film, "Per amore, solo per amore"(1993) di Giovanni Veronesi. Il 1994, se possibile, è anche più prolifico del 1986. Lavora con Davide Ferrario in "Anime fiammeggianti"; per Giorgio Bellocchio recita in uno degli episodi di "De-generazione"; viene scritturato da Sergio Rubini per "Prestazione straordinaria" e compare nell'esordio di Enzo Monteleone come regista, in "La vera vita di Antonio H.". Quest'ultimo film costituisce la biografia romanzata dello stesso Haber e per l'interpretazione, a questo punto di se stesso, riceve un Nastro d'Argento 1995 come miglior attore. Gli anni Novanta finiscono e Haber ha collezionato ruoli di ogni genere. È all'inizio degli anni 2000, poi, che esordisce in qualità di regista con "Scacco Pazzo"(2003), trasposizione cinematografica della pièce teatrale omonima di Vittorio Franceschi, messa in scena nel 1990 da Nanni Loy. Anche la carriera teatrale prosegue senza intoppi recitando in "Orgia", di Pier Paolo Pasolini, e "Woyzeck" di Büchner. Rivela anche un altro grande talento: scrive e canta canzoni, organizzando concerti insieme a Mimmo Locasciulli. Il suo primo CD è"Haberrante"(1995), a cui seguono "Qualcosa da dichiarare"(1999) e "Il sogno di un uomo"(2003), a conferma del suo talento. Ma il singolo che trova il favore del pubblico e della critica è"La valigia dell'attore", composto per Haber da Francesco De Gregori. Nel 2006 viene scritturato di nuovo da Giuseppe Tornatore per "La sconosciuta" ottenendo un altro Nastro d'Argento 2007 come miglior attore non protagonista e, nel 2011, è diretto da Ermanno Olmi per il film dal cast internazionale, "Il villaggio di cartone", fuori concorso alla 68a Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia (2011). Tuttavia, una macchia su questo suo bel curriculum c'è e risale al 2011. Viene licenziato dalla compagnia del teatro Arena del Sole di Bologna. Durante le prove de "L'Otello", dà un bacio di troppo all'attrice Lucia Lavia la quale reagisce con uno schiaffo. Haber risponde a sua volta e viene querelato dall'attrice e sostituito con Franco Branciaroli.