Over the Moon, recensione del nuovo film animato Netflix, nel solco della Disney
Over the Moon, nuovo film di animazione Netflix, è per il veterano animatore disneyano Glen Keane l'esordio alla regia di un lungometraggio: nella nostra recensione scopriamo com'è andata.
- Over the Moon, l'arte di Glen Keane e il folklore cinese
- Over the Moon, lo spettacolo visivo dell'originale animato Netflix
- Over the Moon, una fiaba animata per bambini... piccoli e grandi
La ragazzina Fei Fei non ha mai elaborato il lutto della perdita di sua madre: quando suo padre manifesta il desiderio di riaccasarsi, per giunta portandole in casa il vivace fratellastro Chin, l'adolescenza cerca conforto nell'infanzia. Sua madre le raccontava la leggenda cinese della Dea Luna, immortale destinata all'attesa infinita del suo amore mortale Houyi: è il simbolo che le serve per covincere suo padre dell'eterno amore, quindi Fei Fei costruisce un razzo per raggiungere il nostro satellite e cercare prove. Sarà l'inizio di un viaggio incredibile.
Over the Moon, l'arte di Glen Keane e il folklore cinese
Terzo lungometraggio animato direttamente prodotto da Netflix, dopo l'incredibile Klaus e il vivace La famiglia Willoughby, Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria incrocia due percorsi. C'è la carriera di Glen Keane, qui al suo esordio alla regia di un lungometraggio, animatore veterano del Rinascimento Disney, creatore di Ariel, la Bestia e Aladdin. C'è anche il lavoro del Pearl Studio di Shanghai, già con Il piccolo yeti impegnato a veicolare la cultura cinese in una sinergia produttiva e creativa con l'esperienza americana, nel caso precedente incarnata invece dalla DreamWorks.
Appoggiandosi sul copione di Audrey Wells, deceduta purtroppo prima di vedere il film finito che le è dedicato, Glen Keane paradossalmente gioca in casa, nonostante Over the Moon si ambienti in Cina e sia l'altra faccia del gemellaggio culturale che ha tentato la Disney di recente col remake di Mulan. Gioca in casa perché, con la sua struttura musical, la sua impostazione puramente fiabesca, il proliferare di comprimari teneri e vivaci, Over the Moon assomiglia a una produzione disneyana degli anni Novanta, un registro che non aiuta troppo il film. Le canzoni di tre differenti autori sono piuttosto deboli e non sembrano veramente utili ad arricchire l'esperienza, mentre la fiaba avrebbe avuto bisogno di più letture e sfumature per essere all'altezza delle "nuove fiabe" concorrenti, come evidente dai più livelli di lettura dei Frozen o dalla sottigliezza proprio di un Klaus, più vintage di Over the Moon solo nella forma ma non nella sostanza. Se paragonato all'analoga elaborazione del lutto in chiave orientale di Kubo e la spada magica (Laika), il film sembra meno convincente. Nonostante l'indubbia tenerezza dell'insieme, l'incastro tra la vicenda di Fei Fei e la leggenda cinese della dea Chang'e suona sempre un po' forzato, a dispetto degli sforzi per farlo funzionare. Ma ci si può far distrarre.
Over the Moon, lo spettacolo visivo dell'originale animato Netflix
Non è difficile farsi distrarre, perché sul piano visivo e coreografico l'esperienza di Keane pesa moltissimo, e salva in corner il film: premio Oscar col suo corto Dear Basketball (2017) realizzato a mano libera, in precedenza alla Disney sostenitore di una maturazione della CGI, avvenuta con le animazioni di Rapunzel (2010), Keane sa esattamente cosa vuole ottenere... e si sente. Sotto la sua guida, il Pearl Studio compie un enorme passo avanti stilistico e tecnico rispetto al gradevole Piccolo yeti: l'accuratezza della recitazione dei personaggi, la ricerca di dettagli di movimento che li caratterizzino al volo, sono già chiari nella prima mezz'ora. Quando poi Fei Fei sbarca su Lunaria, comincia uno spettacolo di fantasia cromatica indiavolata, dove ci si perde a inseguire i dettagli fosforescenti delle inquadrature, e dove un comprimario come il chiacchierone alieno Gobi non sembra mai di troppo, nonostante nell'economia narrativa forse lo sia. Keane ha nei decenni metabolizzato così bene la quintessenza dell' "accattivante disneyano", che bastano i più accennati movimenti di Gobi, le proporzioni stesse del suo corpo, vagamenti canidi, a renderlo necessario.
Over the Moon, una fiaba animata per bambini... piccoli e grandi
In fin dei conti Over the Moon, pur non essendo all'altezza narrativa di una sfida nei lunghi animati che si è fatta più esigente su questo piano, coinvolgendo ormai senza vergogna anche gli adulti, conferma quanto Netflix faccia sul serio in questo settore, proponendo comunque un'esperienza che sarà gradita ai più piccoli, perché staccare gli occhi dalla sicurezza visiva e dall'eleganza garantite da Glen Keane è davvero difficile. Soprattutto, Over the Moon è diverso sia da Klaus sia da La famiglia Willoughby, e un percorso così variegato, multiautoriale, non può che stimolare l'attenzione anche dell'appassionato. Leggi anche Over the Moon, ecco il film animato Netflix diretto da Glen Keane, grande veterano Disney
- Giornalista specializzato in audiovisivi
- Autore di "La stirpe di Topolino"