Operazione U.N.C.L.E.: recensione del film di Guy Ritchie con Henry Cavill e Armie Hammer
Charme da vendere in questa spy story che cerca di distinguersi dalle altre.
Un altro film con agenti segreti, un altro adattamento di una vecchia serie TV. Come fare per distinguersi nell’affollato genere cinematografico in cui spie più o meno governative salvano il mondo adoperandosi in incredibili sequenze d’azione? Scegliere di mantenere l’ambientazione nei gloriosi anni 60 è stato un buon punto di partenza per garantire il giusto distacco. Operazione U.N.C.L.E. si erge e dichiara di avere un proprio mondo visivo e narrativo, un tono e una luce diversi, uno stile più vicino ad uno spot di un profumo che a un videoclip dal ritmo sincopato. Affidare la regia a Guy Ritchie è stata un’altra scelta felice (prima di lui per un po’ era coinvolto Steven Soderbergh), perché sappiamo quale cura abbia il regista nel dare un’identità precisa ai propri film. Più stilista che regista, Ritchie tratta Operazione U.N.C.L.E. come se fosse un personaggio prima ancora di un film, facendone una sorta di luxury movie.
Fin dalle prime immagini il film gioca la carta della seduzione, iniziando una distribuzione di charme che gradualmente tocca i personaggi, il loro guardaroba, i dialoghi e le location, soprattutto gli interni. Siamo per gran parte del film in Italia, in quel periodo della Dolce vita che visto dall’occhio straniero continua ad esercitare un fascino retrò al quale ispirarsi senza fine. La storia è lasciata volutamente in secondo piano, altra scelta rispettabile. Con un minimo di colpi di scena per onorare la serie TV e il genere della spy story al quale appartiene, il film sa di dover stupire diversamente. È infatti l’esecuzione a rendere gradevole la visione. Henry Cavill e Armie Hammer colgono molto bene l’ironia e il carattere del film, interpretando agenti segreti dalle personalità e bandiere opposte ma costretti a collaborare per volontà dei loro governi. Tra ammiccamenti, pose da primadonna, umorismo british e glamour old school (Hugh Grant ci sta a pennello nel piccolo ruolo che interpreta), Operazione U.N.C.L.E. rischia unicamente di non trovare una larga fetta di pubblico in grado di apprezzarne lo spirito falsamente superficiale e di credere, come lascia intendere il regista, che gli anni 60 fossero molto più cool di quanto si creda.
- Giornalista cinematografico
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