Natale a tutti i costi: la recensione del film Netflix con Christian De Sica e Angela Finocchiaro
Per Christian De Sica e Angela Finocchiaro il Natale non è una farsa ma una commedia, una commedia per famiglie intitolata Natale a tutti i costi e targata Netflix. Nel cast ci sono anche Claudio Colica e Dharma Mangia Woods.
Prima di dare l'addio al classico cinepanettone, diretto da Neri Parenti e prodotto da Aurelio De Laurentiis, Christian De Sica si è spinto fin su Marte, e quindi nello spazio profondo, per poi atterrare non nelle sale cinematografiche (per via del Covid), ma su diverse piattaforme streaming. Anche Natale a tutti i costi non debutta sul grande schermo, ma il film è targato Netflix e soprattutto, nonostante il titolo, è molto lontano dalle varie "zingarate" con la coppia Boldi/De Sica o con De Sica senza Boldi. L'attore, del resto, non si sente più così adatto alla farsa, e l'abito della commedia, a nostro giudizio, sembra calzargli di più, che si tratti di Comedians o di Chi ha incastrato Babbo Natale?.
Con il film di Alessandro Siani la commedia per famiglie di Giovanni Bognetti ha in comune la partner in crime Angela Finocchiaro, che in quel caso era la Befana, mentre qui è la moglie del personaggio dell'attore. E se abbiamo usato la parola crime (crimine), lo abbiamo fatto perché Carlo e Anna, che soffrono della “sindrome del nido vuoto”, si inventano di aver ereditato 6 milioni di Euro per sondare le reazioni dei figli. I quali figli (Emilio e Alessandra) si dimostrano avidi e meschini oltre ogni aspettativa, perché puntualmente cadono nella trappola tesa loro da mamma e papà.
Comincia dunque (e continua) come una commedia amara se non crudele Natale a tutti i costi, in particolare se si sposta l'attenzione sui grandi. Emilio e Alessandra (Claudio Colica e Dharma Mangia Woods), tra l’altro, non fanno nulla per rendersi simpatici, dal momento che, oltre ad essere interessati al denaro, sono ragazzi piuttosto mediocri, soprattutto Alessandra, che non ha ambizioni professionali. Se non altro, il primo ha a sua discolpa la frustrazione di non poter esprimere il proprio potenziale a causa di un capo spregevole e untuoso. Ma questi figli che portano a casa di mammà le camicie da stirare e che per Natale partono non hanno comunque giustificazioni, e il guaio è che ne esistono di persone così: di ragazzi e ragazze che considerano i genitori dei bancomat o dei pungiball, salvo poi sentirsi smarriti quando la madre o il padre minacciano di abbandonarli.
Alla "cattiveria" dei giovani fa da contraltare, nel film, la vitalità della coppia De Sica/Finocchiaro, che sembra saperne una più del diavolo e che si trova spesso in situazioni buffissime o imbarazzanti. Le loro bugie, le gaffes e i loro scherzetti danno luogo, da un certo punto in poi, a una piacevole e inaspettata commedia degli equivoci, resa ancora più stuzzicante dal mix di due giochi comici sostanzialmente diversi: le battute folgoranti, politicamente scorrette e in romanesco di Christian De Sica da una parte, e la meraviglia, lo stupore infantile e l'ironia sferzante di Angela Finocchiaro dall'altra. I loro personaggi hanno, ovviamente, anche un lato malinconico, che apre la porta a riflessioni sulla difficoltà di accettare il tempo che passa e sulla preoccupante situazione economica dei nostri pensionati non di lusso, che pagano le tasse ma invecchiano fra le preoccupazioni e i debiti. E’ soprattutto Carlo a farci tenerezza, ad apparire indifeso e perplesso dinanzi a un figlio che ha uno stipendio di tutto rispetto. E poi Carlo è buono, buono ma anche scaltro, per esempio quando si fa prestare una Ferrari rossa per epater les bourgeois. Perché in fondo Alessandra ed Emilio sono due borghesi, e lo sono più dei loro genitori, che magari da giovani hanno imparato a vivere con poco.
Christian De Sica ha detto di essere troppo vecchio per andarsene in vacanza ai Caraibi a sedurre giovani splendide donne. Ma forse il tempo dei cinepanettoni è finito davvero a prescindere da lui, perché il periodo che stiamo vivendo impone anche a chi fa intrattenimento di mantenere un basso profilo. Il fatto è che l'Italia, almeno per il momento, continua a non essere un paese né per giovani né per vecchi. Natale a tutti i costi non lo urla a gran voce, piuttosto lo suggerisce, non uscendo quasi mai dal seminato del film per famiglie. È questo il suo pregio e nello stesso tempo il suo difetto, ma visto che al cinema non bisogna per forza deprimersi, la commedia di Bognetti è il film di casa nostra da vedere durante le festività. Non è il solo, ma questa… è un'altra storia.
- Giornalista specializzata in interviste
- Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali