A Nashville (Tennessee, USA) si prepara l'annuale festival di musica country. La coincidenza con la campagna elettorale per il candidato alla presidenza Hal Phillip Walker induce i galoppini elettorali a strumentalizzare la popolarità dell'avvenimento di risonanza nazionale, provocando la sdegnosa opposizione di Barnett - marito e agente musicale della diva della canzone Barbara Jean - che però l'inganno e il ricatto costringeranno a piegarsi. Durante la preparazione gli slogans politici si intrecciano ad un caotico viavai di cantanti più o meno famosi, talenti sconosciuti, aspiranti privi di capacità, impresari di complessi e di locali, personaggi svitati e divi del cinema sullo sfondo di moltitudini propense all'applauso. Nella girandola canora davanti al "Partenone" semicoperto dall'immenso nome del candidato politico, Barbara Jean, sempre malata e con il sistema nervoso distrutto, inonda il pubblico con la sua voce vibrante e carezzevole, finché un soldato col complesso della mamma la uccide con un colpo di fucile. Dopo un primo smarrimento l'esibizione canoro-politica prosegue perché come dice l'ultima canzone, "Io non me la prendo". Guardalo subito su Prime Video
"Realizzato nel 1974 in vista del bicentenario dell'indipendenza (1976), il film, che doveva durare 8 ore, presenta una passerella di 24 cantanti e 27 canzoni in un documentario che in effetti è un elaboratissimo ritratto dove a cerchi concentrici appaiono una cantante, una città, un paese e in qualche modo l'intera umanità di oggi. Per gli appassionati di musica il film, in edizione originale con didascalie, è una bomboniera colma di delizie; per il pubblico abituato a captare le intenzioni, assai scoperte, del regista c'è materia abbondante per una serie di meditazioni preoccupate sulla cosiddetta 'maggioranza silenziosa' che non avverte, o finge, le avvisaglie di un terremoto sociale e di costume, ostinandosi a rigirarsi nella bambagia di un sistema [...] grondante benessere, che il candidato alla presidenza promette di tutelare contro gli avventurieri; ma temiamo che il grosso (sia detto senza offesa) pubblico ne ricavi smarrimento e noia come in un grande carnevale dove tutti parlano e nessuno ascolta. In complesso un'opera delle più mature e inquietanti (e meritevoli) che ci abbia dato il cinema americano in questi anni di riflessione." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. LXXX, 1976)
- OSCAR 1975 PER LA MIGLIOR CANZONE ORIGINALE "I'M EASY" DI KEITH CARRADINE. IL FILM ERA STATO CANDIDATO ANCHE PER MIGLIOR FILM, REGIA, ATTRICE NON PROTAGONISTA (LILY TOMLIN, RONEE BLAKLEY).- DAVID DI DONATELLO 1976 PER MIGLIORE FILM STRANIERO A ROBERT ALTMAN.
Attore | Ruolo |
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David Arkin | Norman |
Barbara Baxley | Lady Pearl |
Ned Beatty | Delbert Reese |
Karen Black | Connie White |
Ronee Blakley | Barbara Jean |
Keith Carradine | Tom Frank |
Geraldine Chaplin | Opal |
Robert DoQui | Wade Cooley |
Shelley Duvall | L.A. Joan/Martha |
Allen Garfield | Barnett |
Henry Gibson | Haven Hamilton |
Scott Glenn | Soldato Glenn Kelly |
Jeff Goldblum | Uomo sul triciclo |
Barbara Harris | Albuquerque |
David Hayward | Kenny Fraiser |
Timothy Brown | Tommy Brown |
Julie Christie | Se stessa |
Elliott Gould | Se stesso |
Jonnie Barnett | Se Stesso |
Vassar Clements | Se stesso |
Sue Barton | Se stessa |
Allan F. Nicholls | Bill |
Lily Tomlin | Linnea Reese |
Gwen Welles | Sueleen Gay |
Keenan Wynn | Sig. Green |
James Dan Calvert | Jimmy Reese |
Merle Kilgore | Trout |
Cristina Raines | Mary |
Bert Remsen | Star |
Carol McGinnis | Jewel |
Michael Murphy | John Triplette |
Dave Peel | Bud Hamilton |
Sheila Bailey | Smokey Mountain Laurel |
Richard Baskin | Frog |
Donna Denton | Donna Reese |
Patti Bryant | Smokey Mountain Laurel |
Ecco tutti i premi e nomination Oscar 1976
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