Liliana, la grande statura morale di una donna libera che ha ripudiato l'odio: la recensione del documentario

15 gennaio 2025
3 di 5
2

Arriva al cinema come evento speciale dal 20 al 22 gennaio e il 27 per la Giornata della Memoria, Liliana, un documentario di Ruggero Gabbai sulla senatrice a vita e testimone della Shoah Liliana Segre. La recensione di Daniela Catelli.

Liliana, la grande statura morale di una donna libera che ha ripudiato l'odio: la recensione del documentario

Oggi, iun questo periodo storico drammaticamente privo di empatia, risulta ancora più difficile, per chiunque sia nato in pace, sicurezza e comodità, pensare che all'improvviso qualcuno – senza che tu abbia fatto niente di male, come Joseph K. nel Processo di Kafka – ti strappi, ancora bambino, alla tua casa, ai compagni di scuola, agli amici e ai parenti più cari per portarti in carcere come un criminale, caricarti a botte su un carro bestiame, e dopo un infinito viaggio in condizioni inumane mandarti a morire, per la sola colpa di essere nato diverso agli occhi di qualcun altro. Eppure è proprio questo che è successo a Liliana Segre e a milioni di adulti, vecchi e bambini europei, per la politica di sterminio voluta da Hitler, cui Mussolini si accodò, con la vergognosa promulgazione delle leggi razziali nel 1938. Come pochissimi di quegli ebrei (e sinti, omosessuali e oppositori politici), Liliana Segre, nata già orfana di madre da una famiglia della buona borghesia, è una sopravvissuta: aveva solo 14 anni quando è tornata a Milano, a casa (che non esisteva più), senza più l'amatissimo padre e i nonni paterni, con tutto il peso dei sensi di colpa e dell'orrore per le cose inenarrabili a cui aveva assistito, costretta a voltarsi dall'altra parte per poter sopravvivere.

Un peso che questa donna, tra l'altro non credente né praticante, e battezzata in extremis nel tentativo di salvarla, si è tenuta a lungo dentro, con conseguenze avvertite anche dai suoi tre figli, come loro stessi raccontano in una bellissima testimonianza inedita nel documentario di Ruggero Gabbai, Liliana, fino a che, dopo 45 anni, questa distinta signora milanese di grande intelligenza e cultura (e chissà cosa sarebbe potuta diventare se non le avessero impedito di studiare), ha deciso che per stare meglio e vincere la depressione che la attanagliava, l'unica strada percorribile era quella della testimonianza e della costruzione della memoria, pur consapevole che il tempo cancella gli orrori e la gente preferisce non sapere. Fa male sentirle dichiarare il suo pessimismo in proposito, una convinzione che pure non le ha impedito di incontrare centinaia di giovani e di toccarli col suo racconto. Del resto, chi ha visto le cose orribili che l'uomo è capace di fare ai suoi simili, potrà mai essere ottimista?

Per il suo impegno, il presidente Mattarella nel 2018 (80esimo anniversario della promulgazione delle leggi razziali), l'ha nominata senatrice a vita e il suo nome e il suo percorso sono diventati popolari, esponendola a tantissimo amore e ammirazione ma anche a inqualificabili rigurgiti di odio, che l'hanno costretta ad avere una scorta e a denunciare i leoni da tastiera che le augurano – a lei che ha vissuto il peggio che un essere umano possa provare in vita sua! - di morire tra atroci tormenti. A 94 anni, però, Liliana Segre ha scelto di essere libera e ripudiare l'odio, come fece durante la marcia della morte, quando i nazisti in fuga da Auschwitz si sbarazzarono delle divise per confondersi coi civili. Quando il comandante abbandonò la pistola vicino a lei, seppe resistere alla forte tentazione di vendicarsi uccidendolo, perché a distinguerla, da loro, era la sua umanità, che ha resistito a tutto. Liliana Segre è una donna di immensa statura morale, capace di parlare di fronte a un Senato in cui siedono gli eredi di quelle vecchie ideologie di morte, e di affiancare nello stesso palco della Scala un presidente che per sua stessa ammissione tiene in casa il busto di colui che promulgò le leggi razziali e razziste che condannarono la sua famiglia e migliaia di italiani. Non sappiamo quanti di noi ci sarebbero riusciti, ma Liliana, la bambina uscita dall'inferno, si è dimostrata più forte di tutti, ed oggi, come racconta in modo commovente il documentario che porta il suo nome, ha scelto, riuscendo a farlo, di essere una madre e nonna normale, per quanto eccezionale tutti (tranne i soliti noti), giustamente la consideriamo.



  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
HODTV
lascia un commento