Le mura di Bergamo, il film documentario di Stefano Savona, ci riporta nell’incubo che Bergamo ha vissuto nel marzo del 2020. La pandemia che ha flagellato il mondo intero si accanisce sulla città in modo spietato.
Questo documentario ripercorrere quelle strade deserte, quel terrore che si infittisce giorno dopo giorno isolandoci e allontanandoci dagli altri che finiamo per temere, fisicamente e psicologicamente. Famiglie separate, quelle indimenticabili file di bare fuori dagli ospedali.
I medici, gli infermieri, le persone comuni che si sono confrontati con questo inferno ci parlano di quei momenti che hanno segnato per sempre le loro e le nostre vite. Lutti personali che diventano lutti collettivi da elaborare attraverso le immagini e i racconti raccolti in questo documentario.
Di Covid non si parla più, e non pare ne siamo usciti migliori come si diceva.
Questo documentario di Stefano Savona, che ci ricorda quello che è stato, e quel che poteva essere, ha un’essenzialità radicale che si tramuta in un racconto potente, commovente, spesso straziante, ma che non ha solo nell'emotività la sua forza. Con immagini e racconti così vicini all'epicentro del terremoto e della tragedia da lasciare sgomenti, ma sempre estremamente rispettoso del dolore e della sofferenza, il doc colpisce duro soprattutto quando tira le fila del discorso, parla di conseguenze ed eredità, e quando mette di fronte al grande rimosso della nostra epoca, quello della morte. (Federico Gironi - Comingsoon.it)
Le mura di Bergamo: leggi la nostra recensione completa del film
Film presentato in anteprima mondiale al Festival di Berlino 2023 nella sezione Encounters.