Nei primi anni della perestroika, durante la Fiera dell'Audio a Mosca, il rappresentante inglese Nicki Landau riceve dall'affascinante Katya Orlova tre quaderni e una lettera, da consegnare segretamente all'editore inglese Barley Blair, ma, poichè, tornato a Londra, non riesce a trovarlo, consegna tutto ai Servizi Segreti Britannici, i quali vi trovano dati scientifici, che provocano l'incapacità della Russia di fare una guerra nucleare, e quindi l'inutilità della corsa agli armamenti da parte degli occidentali. Discendente da una famiglia di editori, il brizzolato Barley, sfuggito alle responsabilità della sua attività per dedicarsi al jazz, all'alcool ed a lunghi soggiorni in terra straniera, viene ritrovato a Lisbona, dove agenti inglesi della cosiddetta "Casa Russia", il cui capo è Ned, ed agenti americani, con a capo Russell, lo interrogano a lungo. L'editore dichiara di non conoscere affatto Katya, ma di aver incontrato pochi mesi prima a Peredelkino (dove c'è un villaggio di scrittori, e dove è sepolto Pasternak) un intellettuale russo, che tutti chiamavano "Dante", col quale aveva parlato della pace mondiale e del tradimento verso il proprio paese, che potrebbe essere necessario per ottenerla; e, in ultimo, Dante aveva fatto promettere a Blair che avrebbe collaborato lealmente con lui, se egli avesse trovato il coraggio di agire. Convintisi infine della sua sincerità, gli agenti segreti costringono il riluttante editore a diventare spia, e lo mandano a Mosca, dove incontra Katya, della quale s'innamora profondamente... Serie tv, Show e Film su NOW!
""La casa Russia" non è il romanzo più bello dell'amato John le Carrè e il film non lo migliora, lo rende anzi più prolisso e meno comprensibile. La storia d'amore, che già nel romanzo funzionava poco, nel film è un passo falso e occupa uno spazio sproporzionato: con dialoghi meno fitti, meno lentezze e più ritmo, tutto sarebbe andato meglio. Il regista Schepisi ha però almeno due meriti: confermare come i sistemi di spionaggio siano poco cambiati, e mostrare a lungo le meravigliose architetture monumentali di Leningrado." (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa') "Il film è un manifesto teneramente ottimista di una nuova era che sembra già finita." (Irene Bignardi, 'La Repubblica') "Ce n'è abbastanza per fare di "La casa Russia" un film di grande richiamo e di presa sicura, che esce dai confini del l'ovvietà per esprimere convinzioni, suggerire riflessioni e offrire immagini nuove." (Mirella Poggialini, 'Avvenire') "Questa traduzione cinematografica de La casa Russia denuncia più d'una pecca. Nonostante il grande impegno produttivo nonostante la sceneggiatura firmata da un nome di prestigio e di talento come Tom Stoppard, nonostante il grande impegno di Sean Connery, il film non riesce mai a raggiungere una temperie totalmente accettabile. Paradossalmente, il film è scorrevole e innocuo, con qualche momento di noia e tutte le stigmate."
romanzo omonimo di John Le Carré
Attore | Ruolo |
---|---|
Sean Connery | Barley Blair |
Michelle Pfeiffer | Katya Orlova |
Roy Scheider | Russell |
James Fox | Ned |
John Mahoney | Brady |
Michael Kitchen | Clive |
Klaus Maria Brandauer | Dante |
Ken Russell | Walter |
David Threlfall | Wicklow |
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