L'acchiappasogni - Dreamcatcher, film diretto da Lawrence Kasdan, racconta la storia di quattro amici accomunati da un segreto speciale. Jonesy (Damian Lewis), Henry (Thomas Jane), Pete (Timothy Olyphant) e Beaver (Jason Lee) hanno trascorso l’infanzia insieme a Derry, un paesino del Maine, dove sono stati protagonisti di un gesto eroico: aver salvato da una banda di teppisti Duddits (Donnie Wahlberg), un ragazzino affetto dalla sindrome Down. Come segno di riconoscimento, Duddits dona ai suoi salvatori alcuni dei suoi straordinari poteri telepatici.
Il tempo passa e ormai i quattro amici sono adulti, ognuno con la propria vita e i propri problemi. Tuttavia non mancano di riunirsi ogni anno nella loro cittadina d’origine, dove si danno appuntamento nella baita nei boschi. Durante il loro ultimo ritrovo annuale, gli amici scoprono che la zona è sotto controllo militare, poiché si è sparso un misterioso e pericoloso virus capace d’infettare sia gli uomini che gli animali. Ma il fatto più inquietante è che forse l’epidemia si è propagata a causa dei poteri di Duddits...
"E' un film tutto effetti speciali, molto strano per il regista Lawrence Kasdan ('Il grande freddo'), uso al cinema d'autore e ai sentimenti anche personali: 'L'acchiappasogni' non è affatto male, ma è senz'altro un film di King più che di Kasdan". (Lietta Tornabuoni, 'La Stampa', 11 aprile 2003)"Il romanzo di Stephen King era mediocre, ma 'L'acchiappasogni' che Lawrence Kasdan ha tratto da esso è inguardabile: 132 minuti di horror e gag comiche di infima qualità. Alla sceneggiatura Kasdan e William Goldman. Alcuni alieni devono essersi impossessati dei loro corpi. Altrimenti non si spiega come l'autore de 'Il grande freddo' e quello de 'Il maratoneta' abbiano partorito un creatura così repellente e indifendibile". (Francesco Alò, 'Il Messaggero', 11 aprile 2003)"Produttore, co-sceneggiatore (assieme a William Goldman, veterano di King) e regista, Lawrence Kasdan ha perso lo smalto dei vecchi tempi: si mette al servizio della storia da raccontare e della grossa produzione mainstream. L'unica idea cinematografica originale consiste nella rappresentazione scenografica della memoria di Jonesy; il resto è efficiente spettacolo di routine". (Roberto Nepoti, 'la Repubblica', 12 aprile 2003)"E' finita la guerra fredda? A giudicare dal cinema statunitense no, o forse è ricominciata. Un film come 'L'Acchiappasogni', peraltro ossessivamente idiota e pensato per un pubblico di adolescenti ritardati, è la dimostrazione di una persistenza, o di un eterno ritorno. Gli Usa considerano il mondo loro nemico e perseverano nell'immaginare cospirazioni (...) Letture sociologiche attuali sono più che permesse, ma la constatazione più triste è forse la seguente: negli ultimi anni il cinema Usa, salvo una manciata di grandi autori, è diventato il più brutto del mondo. Senza bisogno di essere extraterrestri sbarcati ad Hollywood". (Goffredo Fofi, 'Panorama', 24 aprile 2003)"Tratto dal romanzo 'L'acchiappasogni' di Stephen King, il nuovo film di Lawrence Kasdan non corrisponde alle aspettative dei fan dello scrittore, né a quelle degli appassionati del fantastico cinematografico. Kasdan, che qui è alla sua prima esplicita escursione nell'horror, ha nella sua filmografia brividi di quotidiano mistero, e avrebbe potuto essere l'autore giusto per questa storia del legame arcaico e soprannaturale che lega quattro ragazzini a Dudditz, un coetaneo handicappato, e che continua unirli nella maturità attraverso il dono diversamente precognitivo che Duddy ha fatto loro. Infatti, la prima mezz'ora di 'L'acchiappasogni' promette benissimo, con il suo ritorno alle atmosfere crudeli e incantate che Rob Reiner aveva colto in 'Stand by me' e con la discesa precipitosa in un incubo alla 'Misery non deve morire' (ancora di Reiner). Peccato che il resto del film (che dura più di due ore) sia letteralmente divorato dal racconto dell'invasione aliena in corso, con dovizia di mostri 'madri' e mostriciattoli, di cacciatori di alieni fanatici o ragionevoli, di epidemie e ironie che Kasdan non tiene sotto controllo. E che si perda completamente la trama misteriosa e affascinante che ha legato la vita, dei cinque uomini. Alla fine, non sappiamo se abbiamo visto una parodia alla Raimi/Dante, un trash alla Larry Cohen o (com'è probabile) un fantastico pasticciato e sbilanciato". (Emanuela Martini, 'Film Tv', 15 marzo 2003)
La storia si basa sull’omonimo romanzo di Stephen King, il quale vendette i diritti per il film per un dollaro.
Morgan Freeman, il quale veste i panni del Colonnello Abraham Curtis, sebbene sia stato l’attore più pagato del cast, appare dopo ben 40 minuti dall’inizio del film.
Pete (Timothy Olyphant): Nei film appena una coppia si sveglia la mattina, cominciano subito a toccarsi, sbaciucchiarsi e darci dentro e mai una volta, una che si alzino a fare la pipì e a lavarsi i denti; cosa che, e non lo dico solo io, è più che necessaria appena svegli. Mamma di Duddits: Io credo che se è con te, potrà fare una bella morte anziché spegnersi qui dentro. Jonesy (Damian Lewis): Come stai? Henry (Thomas Jane): Sai, no. SSDD. Jonesy: Stesso Schifo Diversa Data, eh? Trish (Ingrid Kavelaars): Probabilmente non funzionerà.
Attore | Ruolo |
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Morgan Freeman | Colonnello Abraham Curtiss |
Thomas Jane | Dr. Henry Devlin |
Jason Lee | Joe Clarendon, Beaver |
Damian Lewis | Gary Jones, Jonesy |
Tom Sizemore | Capitano Owen Underhill |
Timothy Olyphant | Pete Moore |
Donnie Wahlberg | Douglas Cavell, Duddits |
Ingrid Kavelaars | Trish Oservich |
Alex Campbell | Richie Grenadeau |
Chera Bailey | Rachel Mendol |