Invelle, film diretto da Simone Massi, è ambientato in tre epoche diverse e racconta la storia di tre bambini. La prima è Zelinda, orfana di madre, morta per la spagnola nel corso della Prima guerra mondiale, mentre suo padre è in guerra. Oltre alla situazione familiare tragica, la bambina vede incombere lo spettro del nazismo e della miseria, quando si ritrova costretta a mettere da parte la sua infanzia per occuparsi della casa, dei fratelli, della stalla e delle bestie. Quando torna ad avere una madre e un padre, nota nella fiera del paese alcune cose, che vere o immaginarie, fanno sì che lei si crei un'idea di come giri il mondo.
La seconda è Assunta, che vive proprio durante il periodo nazista, tra bombardamenti, esecuzioni, razzie e leggi razziali. È una bambina contadina, che vive in pieno periodo bellico in equilibrio su un'unica gamba. Non appena la guerra termina e sembra soltanto un lontano ricordo, la piccola indossa un vestito colorato, cucito da lei, e sembra che gli anni della sua infanzia stiano pian piano tornando.
Infine, Icaro, che va via dalla campagna durante gli Anni di Piombo per farsi una nuova vita e lavorare come contadino. Il bambino, come segnato da un destino lontano, fa e farà quel che non hanno potuto fare sua madre e sua nonna, in memoria di chi è venuto prima di tutti loro.
Tramite le difficoltà di questi bambini viene raccontato un Novecento, fatto di ricordi, affetti, nostalgie e gratitudine.
Simone Massi trasfigura la realtà con uno stile che, tramite un grezzo tratto in bianco e nero con sprazzi di colore, seleziona gli elementi dell'immagine che hanno più importanza, servendosi anche di un sound design sofisticato. Viaggio onirico, quasi un incubo, Invelle richiede una fruzione paziente e attenta, ma ripaga con la sua narrativa nostalgica eppure dura, raccontando un mondo rurale "da nessuna parte", che è pur stato un satellite indispensabile del pianeta Italia, dove si decideva anche la sua sorte. (Domenico Misciagna - Comingsoon.it)
Invelle: leggi la nostra recensione completa del film.
Invelle è un film d’animazione sceneggiato, disegnato, diretto e montato da Simone Massi, al suo esordio come regista di un lungometraggio. Simone Massi è un noto animatore a mano libera, vincitore del David di Donatello per il miglior cortometraggio grazie al suo corto Dell'ammazzare il maiale (2011) e di quattro Nastri d'argento. Invelle narra la storia d’Italia dal fascismo fino agli anni di piombo, attraverso oltre 40.000 disegni ricalcati da riprese dal vero, poi animati a mano in stop motion (tecnica utilizzata diffusamente da Massi nelle sue opere precedenti). Il titolo ‘Invelle’ deriva dal dialetto marchigiano e significa ‘da nessuna parte’; il dialetto è presente in parte anche nei dialoghi, che sono animati dalle voci di diversi attori tra cui Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Toni Servillo e Filippo Timi. L’opera è una coproduzione italo-svizzera tra Minimum Fax Media in collaborazione con RAI Kids, in coproduzione con Amka Films Productions e RSI ed è distribuita in Italia da Lucky Red. Invelle è stato presentato in occasione del Festival di Venezia 2023 nella sezione Orizzonti, dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani dagli esercenti italiani più coraggiosi del 2023.
Presentato al Festival di Venezia 2023 nella sezione Orizzonti, dove ha ricevuto il Premio Carlo Lizzani dagli esercenti italiani più coraggiosi del 2023.
Attore | Ruolo |
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Marco Baliani | Luigi (voce originale) |
Ascanio Celestini | Lettera alla madre dell’anarchico Sante Caserio (voce originale) |
Mimmo Cuticchio | Cantastorie (voce originale) |
Luigi Lo Cascio | brano da La casa in collina di Cesare Pavese (voce originale) |
Neri Marcorè | giornalista TV (voce originale) |
Giovanna Marini | Ninna nanna sette e venti (voce originale) |
Achille Massi | Icaro (voce originale) |
Gemma Massi | Assunta bambina (voce originale) |
Toni Servillo | Mezzaluna di Federico Garcia Lorca (voce originale) |
Filippo Timi | Biccicocò adulto (voce originale) |