Il Giorno Sbagliato: recensione del thriller con Russell Crowe automobilista killer
Russell Crowe è un uomo in cerca di vendetta nel thriller Il giorno sbagliato, che all’approfondimento psicologico preferisce l'azione e l'adrenalina.
Che fine ha fatto la bella voce profonda di Russell Crowe, quella che ci ha fatto innamorare del personaggio di Massimo Decimo Meridio de Il Gladiatore o di John Nash, il matematico protagonista di A Beautiful Mind? Nell'indiavolato thriller automobilistico Il Giorno Sbagliato non la sentiamo nemmeno per un istante. Alle nostre orecchie arriva qualcosa di diverso: a volte un ringhio minaccioso, a volte un suono "impastato", affaticato dalla monumentale corporatura di un cinghiale rabbioso che non ha più nulla da perdere ed è deciso ad attaccare per uccidere. E’ già un violento, quando lo incontriamo, il protagonista della nostra storia un po' horror, anzi è decisamente un folle l'uomo senza nome (The Man) che in una violenta scena d'apertura ci fa capire quanto lontano possa spingersi con la sua spietatezza. L'impressione è che ormai sia esploso il guidatore del pick-up grigio incastrato dietro al volante e in lotta con l'intera rete stradale cittadina, e quindi al regista Derrick Borte interessa soprattutto raccontare l'orchestrazione della sua vendetta contro il genere umano e contro un sistema di cui, in fondo, è il prodotto.
Per spiegare perché sia arrivato al limite, il film si apre con un prologo in stile news che mostra, servendosi di immagini scioccanti, a quale livello sia schizzata l’aggressività di chi, ogni giorno, resta imbottigliato nel traffico per ore ed ore. E’ una scelta giusta, un tentativo di collocare in un contesto più ampio la tragica vicenda della povera Rachel che diventa vittima di una inaudita crudeltà solo per aver suonato il clacson troppo insistentemente. Risulta chiaro che questo contesto non è altro che la moderna società occidentale o anche soltanto l'America, quella del nuovo capitalismo che ha creato un divario insanabile fra chi ha e chi non ha e che assiste, quasi indifferente, al crollo psicologico che va di pari passo con il declino economico. Il villain di Il Giorno Sbagliato ha dunque un valore archetipico, e se nulla giustifica il suo infame operato, le sue azioni sono comunque la risultante di un mondo da cui è scomparsa ogni pietas e dove la maggior parte delle vite diventano invisibili ai più e prive di senso, e c'è uno squalo dietro ad ogni angolo. Certo, anche il nostro The Man è uno squalo, e fra i riferimenti del regista c'è proprio il film di Steven Spielberg del 1975.
Dal grande predatore marino - dice il filmmaker - The Man eredita l'arte di essere sempre imprevedibile, letale, invisibile e preciso. Ma siamo sicuri che sia poi così imprevedibile? Forse no, perché, per privilegiare l'azione e l'intrattenimento, e permettersi qualche incursione nel gore, Borte non cambia il modus operandi del personaggio né si cura di dargli particolare spessore. Il guidatore malvagio di Crowe, insomma, non vacilla e resta semplicemente una delle infinite varianti (nel nostro caso la più terribile) di una modalità più maschile che femminile di reagire al sopruso e alla sconfitta. Nonostante la sua fonte di ispirazione siano il William "Bill" Foster di Michael Douglas in Un giorno di ordinaria follia e il Travis Bickle di Robert De Niro in Taxi Driver, The Man non ha certo le sfumature e la progressione drammatica di questi illustri signori, e perfino la psicopatica impersonata da Glenn Close in Attrazione fatale aveva una maggiore complessità, ma non ciò non sembra importare al regista e allo sceneggiatore Carl Ellsworth, perché Il Giorno Sbagliato ha come imperativo categorico una tensione sempre alta, oltre che un ritmo sostenuto, e in effetti non ci si annoia mai a guardare il film, spinti dalla curiosità di scoprire se Mr. Crowe porterà a compimento la sua mattanza o se verrà ucciso come un animale feroce.
Anche la regia è impeccabile e le scene di inseguimento curatissime in ogni particolare. Il Giorno Sbagliato, quindi, funziona come un giochino perfetto, un giochino al gatto e al topo dove tuttavia, la giusta premessa "sociale" rimane troppo sullo sfondo e perde un po' di senso. The Man corre a cento all'ora contro l'autodistruzione, e nessuno si cura di ascoltare le sue ragioni, nemmeno chi lo ha reso protagonista del film, film che alla fine sembra insegnarci non tanto a essere indulgenti con gli altri perché ognuno ha le sue difficoltà, quanto a prestare la massima attenzione alla macchina ferma davanti a noi in un ingorgo. Chiudete le sicure, gente, e poi via tutti nell’arena, un’arena piena di belve meccaniche che nascondono follie e ogni tanto temibili armi da fuoco.
Il Giorno Sbagliato è stato presentato in anteprima nazionale al Bari International Film Festival 2020
- Giornalista specializzata in interviste
- Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali