Giovani ribelli - la recensione del film con Daniel Radcliffe

01 settembre 2013
3 di 5
2

Interpretando il poeta Allen Ginsberg, l'attore si affranca da Harry Potter diventando il protagonista di un'opera prima piena di energia

Giovani ribelli - la recensione del film con Daniel Radcliffe

Dalla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts alla Columbia University, dall'ossequio alla tradizione alla rivoluzione culturale, dal casto innamoramento preadolescenziale a una sessualità libera, dagli ingenti mezzi degli Studios alle ristrettezze economiche del cinema indipendente.
Descritta in questi termini, peraltro veritieri, la trasformazione artistica di Daniel Radcliffe appare davvero impressionante, perché di tutti i franchise cinematografici degli ultimi tempi, proprio la saga del maghetto occhialuto nata dalla fantasia di J.K. Rowling rischiava maggiormante di imprigionare all'interno di ruoli fin troppo codificati i suoi giovani attori.

E invece, allo stesso modo di Emma Watson, che ha detto sì a Noi siamo infinito e Bling Ring, Radcliffe si è liberato della bacchetta magica di Harry Potter abbracciando un personaggio trasgressivo e dalla fortissima personalità.
Grazie all'esordiente John Krokidas, l'attore è diventato Allen Ginsberg, figura chiave della Beat Generation già protagonista dello sperimentale Urlo.
Con quel piccolo gioiello, così come con L'attimo fuggente, a cui è stato più volte accostato, Giovani Ribelli c'entra poco, perché nasce da intenti molto diversi.

Lungi dall'essere un'agiografia di uno dei movimenti letterari statunitensi più celebrati del XX° secolo, il
film oscilla infatti fra il divertito racconto della formazione artistica di futuri uomini di ingegno e la ricostruzione di un delitto.
Dopo una prima parte per così dire introduttiva, l'interesse si sposta sulle ragioni e le dinamiche dell'assassinio di David Kammerer ad opera di Lucien Carr, vicenda poco nota perfino ai cultori della Beat.
Per narrarla Krokidas sceglie i modi del noir anni Quaranta, con il montaggio funzionale al crescendo drammatico, i personaggi tormentati e gli interni fumosi.
In un secondo momento, però, il regista abbandona le regole del genere e si smarrisce nella ricerca di scelte stilistiche innovative nate dal bisogno di riprodurre con la macchina da presa la “nuova visione” di Ginsberg e compagni.
L'effetto - visibile in una scena in cui tutti i personaggi, ad eccezione di Carr e Ginsberg, diventano immobili - è quello di un esercizio di stile, un manierismo che contamina la spontaneità di un'opera in un certo senso pionieristica.

Aldilà di queste ingenuità, Giovani Ribelli è film pieno di energia, che beneficia dell'euforico talento di Michael C. Hall, Jack Huston, Ben Foster e soprattutto di Dane DeHaan, attore dal fascino maledetto e sottilmente ambiguo che ha sicuramente la stoffa per diventare un nuovo Leonardo Di Caprio.

 

 

 



  • Giornalista specializzata in interviste
  • Appassionata di cinema italiano e commedie sentimentali
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
HODTV
lascia un commento