Freaky: la recensione della commedia horror

25 maggio 2021
3.5 di 5

Dopo i due Auguri per la tua morte, Christopher Landon rivisita in chiave horror un classico del 1976, Tutto accadde un venerdì, rifatto nel 2003 con Quel pazzo venerdì. Il risultato è ottimo. La recensione di Daniela Catelli.

Freaky: la recensione della commedia horror

Dopo aver (ri)portato al cinema Ricomincio da capo in chiave horror con Auguri per la tua morte e relativo meno riuscito sequel, Christopher Landon, uno dei nomi di punta di casa Blumhouse, ha deciso di virare al nero un'altra commedia, Quel fantastico venerdì, del 2003, remake a sua volta del film con Jodie Foster del 1976, Tutto accadde un venerdì. E trasforma questi Freaky Friday in un Freaky "Venerdì 13", cambiando una classica storia di body switch, in cui una madre di ritrova per magia nel corpo di una figlia e viceversa, nella vicenda di una ragazzina che scambia l'anima con un feroce serial killer. Come prevedibile - ma affatto scontato - il risultato è divertente e originale, anche – ma non solo – per le perfette interpretazioni dei due protagonisti, Kathryn Newton nel ruolo di Millie e un irresistibile Vince Vaughn in quello del killer, il Macellaio di Blissfield, nel cui corpo si ritrova, a causa di una magia oscura causata da un'antica arma, l'anima della teenager in questione.

A dare sostanza e divertimento a questa commedia horror contribuiscono molti elementi, a partire dall'aspetto decisamente cinefilo inserito da Landon nella storia: non sfuggiranno sicuramente ai molti appassionati del genere i riferimenti a classici come La casa, Shining, Halloween, Scream e il citato Venerdì 13, che sono solo i titoli più evidenti cui si strizza l'occhio nelle inquadrature o nelle situazioni. Il Macellaio, fuggito da un manicomio criminale, è una specie di Michael Myers senza altre motivazioni che uccidere, uccidere e uccidere ancora. Dotato di una imponente presenza fisica, utilizza qualunque strumento per spacciare in maniera cruenta le sue vittime. A differenza di Auguri per la tua morte, qua è più netta la separazione tra i generi, ognuno ha lo spazio che merita ed entrambi hanno giustizia. L'horror è sempre splatter, a partire dalla carneficina iniziale di quattro vittime casuali (e vivaddio gli effetti speciali e di make-up non sono digitali) e la commedia adolescenziale ha momenti esilaranti. Agli amici della protagonista, una ragazza nera, Nyla (Celeste O'Connor), e un ragazzo gay, Josh (l'attore, filmmaker e attivista non- binary Misha Osherovich, una vera rivelazione) spettano i momenti e le battute più consapevoli e divertenti del film.

Freaky è anche, senza darlo troppo a vedere, una riflessione contemporanea su cosa significhi essere nella pelle, nel corpo di un altro e la fluidità dei generi in un mondo in evoluzione è ben rappresentata in una delle scene più d'impatto e ben recitate nel film: la dichiarazione tra Booker (Uriah Shelton) e Millie nell'auto, quando questa è nel corpaccione del Macellaio. Una scena romantica e molto dolce che non diventa mai grottesca tanto bene è realizzata e messa in scena da protagonisti e regista. Ma sono tanti i piccoli tocchi che fanno amare questo film: la scena del camerino nel grande magazzino in cui lavora la madre di Millie, vedova, che si ritrova a confidarsi e a flirtare con la figlia pensando di farlo con un uomo affine e comprensivo, o la famiglia al femminile con la sorella poliziotta che sembra uscita da un film di Steven Spielberg dell'epoca d'oro.

Forse l'unico momento un po' frettoloso è proprio il doppio finale, che parte da una scena ispirata ad una analoga del Silenzio degli Innocenti, e di cui non vi sveliamo il prevedibile sviluppo. Ma è un peccato veniale per un film plurigenere, contemporaneo e attuale, che ci rivela il talento di una giovane attrice capace di passare da nerd bullizzata e incompresa (in un ribaltamento di ruoli qua la ragazza popolare è meno attraente di lei) ad attraente ricettacolo di un feroce assassino dallo sguardo vitreo e feroce, che già che c'è fa fuori potenziali violentatori e portatori di un infame machismo di cui le donne sono sempre più spesso vittime. Quanto a Vince Vaughn, ricopre il ruolo femminile con un'intelligenza, un gusto e un equilibrio da renderlo credibile, godibilissimo e senza mai ridurlo in parodia o caricatura. Due bellissime performance che rendono questo Freaky decisamente meritevole di essere visto e gustato, non solo dagli adolescenti amanti dell'horror, ma anche dal pubblico dei genitori.

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  • Saggista traduttrice e critico cinematografico
  • Autrice di Ciak si trema - Guida al cinema horror e Friedkin - Il brivido dell'ambiguità
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