E' complicato - la recensione del film con Meryl Streep e Alec Baldwin
Nancy Meyers ribalta il clichè che vuole l’amante giovane al posto della moglie più attempata, e colloca l’ex moglie Meryl Streep come terzo incomodo tra Alec Baldwin e Lake Bell. Lo spunto di partenza poteva essere intrigante, il risultato è un film compiacente che non propone nessun vero conflitto drammaturgico o un qualche tensione ...
E' complicato - la recensione
Da punto di vista squisitamente produttivo il cinema di Nancy Meyers è difficilmente attaccabile. Col passare degli anni e dei film si è sempre maggiormente conquistata quella fetta di pubblico appartenente ad una fascia inscrivibile nella middle-class e middle-age intellettuale americana; lavora quasi sempre con star capaci di attirare tale audience di riferimento, icone ancora efficaci di generazioni passate: ricordiamo il Mel Gibson di What Women Want, oppure la scatenata coppia Jack Nicholson/Diane Keaton di Tutto può succedere; non è un caso se L’amore non va in vacanza, recitato da attori più giovani come Cameron Diaz, Kate Winslet e Jude Law, ha ottenuto in America un risultato commerciale inferiore alle aspettative. Il suo stile di scrittura e di messa in scena della cosiddetta “sophisticated comedy” solletica la voglia di coccole e l’intelligenza degli spettatori senza metterli di fronte a tematiche o accadimenti eccessivamente turbolenti.
Con E’ complicato Nancy Meyers offre a tale fascia di spettatori un prodotto che si presenta come una sorta di “summa” della sua produzione: una commedia romantica ideata e confezionata nel minimo dettaglio per andare incontro alle coordinate estetiche e produttive sopra elencate: sfrutta l’ormai consumata abilità di una Meryl Streep totalmente riciclatasi in versione più leggera, “resuscita” al cinema due caratteristi di sicuro affidamento come Alec Baldwin e Steve Martin – comunque molto più efficace il primo del secondo -, tratteggia loro addosso dei personaggi calzanti a pennello, e li inserisce in una sceneggiatura che ne esalta la componente fascinosa e buonista. Se tale modo di comporre la commedia ad Hollywood è ormai sfruttato (abusato?) dalla maggior parte dei cineasti, nel caso di E’ complicato però ci troviamo di fronte ad un’operazione che è davvero troppo smaccata per convincere. Il difetto maggiore risiede a nostro avviso nella sceneggiatura, talmente compiacente nei confronti del pubblico che non presenta nessun conflitto drammaturgico, non propone alcuna problematizzazione di fatti, psicologie o sottotesti (e dire che il soggetto di partenza ne propone eccome).
La Meyers ha realizzato un lungometraggio furbo e consolatorio dove invece avrebbe potuto realizzarne uno irriverente e corrosivo. Appare poi scontato che l’innegabile lucidità con cui la cineasta realizza i suoi lavori conferisce loro alcune qualità: l’ambientazione ed i setting sono senza dubbio accattivanti, e come al solito la direzione degli attori è impeccabile. Meryl Streep è un’attrice capace di recitare con efficacia anche nei personaggi più bislacchi, ed in E’ complicato ovviamente funziona: nei piccoli, brevissimi momenti in cui il suo personaggio Jane si colora di malinconia, ecco però che le sue immense doti drammatiche fanno capolino, ed allora si percepisce con chiarezza quale è la reale statura di quest’attrice.
- Critico cinematografico
- Corrispondente dagli Stati Uniti