Colpi di fulmine - la recensione della commedia sugli amori a prima vista
La nuova formula per Filmauro e il regista Neri Parenti è sbilanciata da un episodio meglio riuscito dell’altro, ma è un nuovo passo in una giusta direzione
Dalle ceneri del defunto cinepanettone, così come l’abbiamo conosciuto fino all’anno scorso con i film delle “vacanze di Natale a…”, sorge un film che si allinea alle numerose commedie innocue con cast corali. Indubbiamente un passo in avanti rispetto al pecoreccio ormai stantio e comunque rilevato dai Soliti Idioti che ne stanno facendo con successo una versione 2.0. Aurelio e Luigi De Laurentiis insieme al regista Neri Parenti hanno riformulato il film di Natale. Per prima cosa, non ha nulla a che vedere con il Natale. Seconda cosa è diviso in due distinti episodi. Terzo, porta sul grande schermo Lillo e Greg che al cinema, entrambi nello stesso film, si sono visti soltanto in Blek Giek del 2001.
Le storie dei due episodi di Colpi di fulmine non prendono rischi. Come suggerisce il titolo, anche qui l’amore è il pretesto. Nel primo episodio Christian De Sica è uno psichiatra che si finge prete per sfuggire ai controlli del fisco. S’innamora a prima vista di Luisa Ranieri, è ricambiato, ma non può a lei rivelarsi perché è un maresciallo dei Carabinieri. Al contrario nel secondo, Greg si costringe ad assumere sembianze che non gli appartengono per conquistare una coatta pescivendola romana. Lui da ambasciatore altolocato qual è, deve neutralizzare l’italiano forbito del suo linguaggio per assorbire da Lillo tutto il meglio del colorito lessico romanesco. De Sica, supportato dalla mimica di Simone Barbato e dall’autoparodia di Arisa, non esce dal suo abituale registro comico. L’attore è un po’ penalizzato dalla storia che aveva in canna (e lì sono rimasti) spunti migliori. Irresistibili invece le lezioni di italiano-romanesco/romanesco-italiano scritte per Lillo e Greg, peraltro affiancati da una travolgente Anna Foglietta nei panni della “pesciarola”. Colpi di fulmine si manifesta dunque fortemente sbilanciato in favore del secondo episodio, ma per fortuna è nell’ordine il secondo e ultimo che si vede prima di uscire dalla sala.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web