Camorra: recensione del documentario con materiali d'archivio di Francesco Patierno visto a Venezia 2018

02 settembre 2018
3 di 5
3

Dopo Napoli '44 il regista racconta l'invadenza della camorra in città.

Camorra: recensione del documentario con materiali d'archivio di Francesco Patierno visto a Venezia 2018

Prosegue il lavoro di Francesco Patierno sulla rivitalizzazione dei materiali d’archivio dopo Napoli ’44, che utilizzava i testi di un libro di testimonianze per fare da corredo a immagini di particolare rilevanza. Torna ora a farlo, sempre per raccontare la sua Napoli, ma da un punto di vista diverso, anche temporale, dagli anni 60 ai 90, in Camorra. Un ritratto più antropologico che tradizionalmente storico del capoluogo campano e della sua tristemente celebre criminalità organizzata. A fare da collante la voce fuori campo e le musiche, comprese alcune canzoni originali, di Meg.

Quello che colpisce è l’evoluzione del veicolo economico attraverso il quale il cancro camorristico si è diffuso in città, a partire dal contrabbando di sigarette nell’immediato dopoguerra, che visto con gli occhi di oggi sembra quasi una bischerata da niente, fino alla drofa e al radicamente di alcune famiglie locali che lasciano poi spazio alla prima ascesa di un primus inter pares, un padrino storico per l’evoluzione della camora: Salvatore Cutolo. Con lui si procede all’unificazione del sistema quasi tribale di gestione per quartieri dei traffici illeciti, grazie al collante di un’ideologia di orgoglio partenopeo e un coinvolgimento nel tragico rapimento da parte delle Brigate Rosse dell’assessore  regionale della Democrazia Cristiana Ciro Cirillo.

È uno dei momenti più incalzanti del documentario, in cui i materiali d’archivio televisivi seguono con tensione da thriller le vicende della commistione fra politica e criminalità, con Cirillo che viene liberato grazie all’intervento di Cutolo. Come dire, il peccato originale di uno stato in difesa, che si trova a dovere un favore al capo della sua nemesi malavitosa. Emergono brani di cronaca quotidiana, ma soprattutto volti reali che si accumulano e stratificano in maniera da creare un percorso di evoluzione dell’invasività nel vissuto dei napoletani della camorra, sotto forma della violenza per chi non ne accettava la presenza, e quindi la protezione, il pizzo, ma anche della seduzione sempre più preoccupante e diffusa nei confronti dei giovanissimi. Sono i momenti più sconvolgenti e riusciti del film, in cui con candore piccole bande costituite da poco più che bambini - la paranza tornata tristemente d’attualità negli ultimi anni - raccontano la loro educazione all’illegalità.

Per chi è cresciuto con i collegamenti calcistici da Napoli e sul Napoli dell'irresistibile Luigi Necco a 90° minuto, farà piacere ritrovarlo alle prese con la cronaca mafiosa, con la consueta umanità e professionalità, nei servizi televisivi della RAI utilizzati nel documentario.



  • critico e giornalista cinematografico
  • intervistatore seriale non pentito
Suggerisci una correzione per la recensione
Palinsesto di tutti i film in programmazione attualmente nei cinema, con informazioni, orari e sale.
Trova i migliori Film e Serie TV disponibili sulle principali piattaforme di streaming legale.
I Programmi in tv ora in diretta, la guida completa di tutti i canali televisi del palinsesto.
Piattaforme Streaming
Netflix
Amazon Prime Video
Disney+
NOW
Infinity+
CHILI
TIMVision
Apple Itunes
Google Play
RaiPlay
Rakuten TV
Paramount+
HODTV
lascia un commento