Bride Wars - recensione della commedia con Kate Hudson e Anne Hathaway
Come un action movie al femminile, dove i colpi bassi vengono sferrati dal parrucchiere o dall’estetista, Kate Hudson e Anne Hathaway stentano a brillare loro malgrado, vittime di una storia poco audace, indecisa tra farsa e sentimento.
Bride Wars - la recensione
Il matrimonio è un rito drastico nella vita degli esseri umani. Ci si passa attraverso, lo si può dimenticare, rinnegare, rimpiangere o, per i più fortunati, celebrare ripetutamente nel tempo (con o senza la stessa persona). Questo escludendone la coscienza religiosa, ovviamente. Bride Wars - La mia migliore nemica si sofferma sul trepidante momento dei preparativi in grado di sconquassare la vita della futura sposa, colta da spasmi se il set di tovaglioli non si coordina con l'allestimento floreale o con la torta nuziale. E a volte a farne le spese è il matrimonio stesso, prima ancora che venga officiato.
Amiche fin dall’infanzia, Emma e Liv hanno condiviso ogni segreto, ogni sentimento, ogni desiderio, soprattutto quello di un matrimonio perfetto da celebrare al lussuoso Hotel Plaza di New York. Il destino, sottoforma di sceneggiatura, vuole che le nozze vengano organizzate per entrambe, e per errore, lo stesso giorno. Un guaio irrimediabile perché nessuna delle due è disposta a cedere la data all’altra. Il film diventa una sorta di edulcorato action movie rosa cavalcando la spietatezza, specialmente psicologica, di cui le donne sono capaci quando escono dai gangheri. Il matrimonio, da sempre il big bang dell’universo femminile (così vuole la tradizione), diventa il pretesto per scatenare la battaglia, sortire i rancori sopiti, fare i conti col peggio di sé ed infine riconciliarsi.
Bride Wars è un prodotto cinematografico che risponde perfettamente alle regole del mercato. Come uno di quegli autobus scoperti che portano i turisti in giro per le città. Chi non è interessato non ci sale. Chi ci sale non si aspetta di trovare Anne Hathaway, attrice intellettuale impegnata in commedie decisamente più sofisticate. Da ottima professionista qual è, si cala nel personaggio fin troppo bene, mentre Kate Hudson non interpreta perché lei è il suo personaggio. Il rapporto amiche/nemiche ne giova ampiamente, non abbastanza però da oscurare la convenzionalità della storia. E, d’accordo che non hanno e non devono avere una particolare rilevanza, ma i loro fidanzati sono così insignificanti che alla fine del film ci si chiede perché mai dovrebbero sposarli.
- Giornalista cinematografico
- Copywriter e autore di format TV/Web