Il conte Doubrowski avendo perduto il padre: la casa e ogni altro suo avere per la crudeltà del potente principe Kirillovic, diviene un temibile fuori legge per vendicarsi dei soprusi patti, assumendo il nome di "Aquila Nera". Ma i suoi piani vengono ad un tratto scompaginati a causa del suo innamoramento con la bella figlia del malvagio principe. Aquila Nera tormentato tra l'amore e la vendetta non sa prendere una decisione ma l'intervento della divina giustizia gli consentirà di rientrare in possesso dei suoi averi e di coronare il suo sogno d'amore.
"Il film è un vecchio successo di Valentino, e ora è un giovane successo di Brazzi [...]. In fondo gli unici ad aver speso bene i denari del biglietto sono stati i ragazzi. Qui ci sono dei cavalli da battaglia, cavalli che saltano [...]. Ci dimenticavamo di dirvi che "Aquila nera" è tratta da un racconto di Puskin. Puskin aveva un po' di sangue nero nelle vene, come Alessandro Dumas: qualcosa del tam tam primordiale [...]. Ne il regista Freda, ne l'attore Brazzi posseggono nel loro albero geneologico avi provenienti dal Congo o dall'Uganda. Ai fine dell'arte, credeteci, un vero peccato". (P. Bianchi, "Candido", 30/11/1946).
AIUTO REGISTA: GIORGIO LASTRICATI. - OPERATORE: UGO LOMBARDI. - DIRETTORE DI PRODUZIONE: DINO DE LAURENTIIS.
DAL RACCONTO "DUBROWSKJ" DI ALEXANDER PUSKIN
Attore | Ruolo |
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Gino Cervi | Kirila Petrovic |
Rossano Brazzi | Dubrowskij |
Irasema Dilián | Masha Petrovic |
Harry Feist | Sergej Ivanovic |
Inga Gort | Maria |
Rina Morelli | Irina |
Cesare Polacco | Il segretario Sputing |
Luigi Pavese | Un servo |
Pietro Sharoff | Il conte Andrea Dubrowskij |
Paolo Stoppa | Un bandito |